Elon Musk, il nuovo patron di Twitter, ha lanciato un referendum sulla piattaforma che ha acquistato da poco per chiedere di votare sì o no al ritorno di Donald Trump sul social da cui era stato bandito all'indomani dell'assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio 2021.
Referendum utile?
Ieri Musk aveva riabilitato alcuni account, ma aveva detto di non avere ancora preso nessuna decisione su Trump. Affidarsi al pubblico anziché ad un organismo di controllo interno per decidere sul ritorno di Trump su Twitter, secondo i detrattori di Musk, è una scelta discutibile e pericolosa. Non è chiaro però se Musk deciderà sulla base dell'esito del referendum.
L'ultimatum
La gestione targata Musk del social dell'uccellino sta facendo molto discutere. Mercoledì il miliardario sudafricano, dopo avere liquidato già metà dei dipendenti, aveva scritto un'e-mail agli impiegati restanti, imponendo loro un ultimatum fino alle 17 del giorno seguente per confermare la loro disponibilità a fare "ore di straordinari ad alta intensità", con il fine di creare una "Twitter 2.0". A chi non l'avrebbe fatto, Musk ha prospettato il licenziamento, con tre mesi di liquidazione. La mossa di Elon Musk ha scatenato proteste dei dipendenti nel quartiere generale di Twitter a San Francisco, a cui Musk ha risposto chiudendo temporaneamente gli uffici e sospendendo i badge fino a lunedì.