È pronta ad "accogliere il mondo intero'' Notre-Dame de Paris, la cattedrale parzialmente devastata dall'incendio del 15 aprile 2019, secondo le parole pronunciate in conferenza stampa dell'arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich. "Abbiamo sete di accogliere nuovamente sotto alle volte della cattedrale il mondo intero'', ha dichiarato l'alto prelato, assicurando che ''15 milioni di visitatori'' sono attesi ogni anno nell'edificio religioso simbolo della Ville Lumière.
La riapertura il prossimo 8 dicembre
Notre-Dame riaprirà al pubblico l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione, con un ingresso possibile ''fino alle 22'', durante la prima settimana, ha precisato il rettore della cattedrale, Olivier Ribadeau-Dumas, anch'egli presente all'incontro con i media convocato stamattina al Collège des Bernardins. Ribadeau-Dumas ha aggiunto che ''dal 16 dicembre, la vita ordinaria riprenderà il suo corso''. Le celebrazioni per la riapertura, dopo cinque anni di restauri seguiti al rogo, cominceranno il 7 dicembre con un discorso del presidente Emmanuel Macron sul sagrato - e non all'interno come emerso in un primo tempo - e un concerto ancora top secret. Seguirà, il giorno seguente, la messa inaugurale con la consacrazione dell'altare, alle 10.30, con l'arcivescovo di Parigi e il capo dello Stato. Secondo Olivier Ribadeau-Dumas, parteciperanno alla messa ''oltre 150 vescovi di Francia e del mondo, preti e fedeli rappresentanti delle parrocchie della diocesi di Parigi". Un sistema di biglietteria gratuita consentirà ai visitatori di prenotare l'ingresso, ha precisato Sybille Bellamy-Brown, responsabile per la gestione del pubblico nella cattedrale. Quanto ai pellegrinaggi, potranno accedere "dal primo febbraio''. Interrogato sull'assenza di Papa Francesco il giorno dell'inaugurazione, Ulrich ha detto di comprendere la decisione. "Il Papa preferisce essere presente nelle situazioni difficili del mondo", ha dichiarato Ulrich, auspicando tuttavia "la preghiera" o un "messaggio" del Pontefice in occasione della riapertura.
"Un successo francese"
Secondo fonti vicine a Macron, la ricostruzione in cinque anni promessa (e mantenuta) dal presidente ''è un successo francese e per il quale tutti i francesi sono chiamati a rallegrarsi'', nella ''continuità del successo dei Giochi Olimpici'' di Paris 2024. Uno scacco a chi si pavoneggia su un preteso ''declino francese'', puntualizzato a Parigi. Finanziato unicamente con donazioni, il cosiddetto 'cantiere del secolo' è costato circa 700 milioni di euro. A contribuire alla resurrezione di Notre-Dame, migliaia di maestranze, architetti, restauratori e restauratrici - anche polacche o italiane - che hanno lavorato sodo malgrado vincoli e difficoltà: a cominciare dai rischi legati alle polveri di piombo o lo stop dei lavori durante il Covid-19. L'incendio ha suscitato uno slancio di solidarietà senza precedenti, con doni da tutto il mondo per 844 milioni di euro.