
Con svariate iniziative culturali, il popolo polacco e i politici festeggiano oggi i 20 anni dalla sconfitta del comunismo dopo le prime elezioni semilibere vinte il 4 giugno 1989 da Solidarnosc. "Nessuno di noi non ha vissuto prima una primavera simile a quella del 1989 quando ciò che ci univa risultava più importante da ciò che divideva", ha scritto in prima sul quotidiano Gazeta Wyborcza il direttore Adam Michnik. Su iniziativa di una ong, il giornale di Michnik, assieme ai principali quotidiani e siti internet, è uscito oggi con i nomi scritti in un unico carattere, quello tradizionale della scritta di Solidarnosc. Inoltre su iniziativa di Gazeta stasera alle 20.20 in tutta la Polonia in circa 500 ristoranti, bar, club, pizzerie, negozi, musei e vari centri culturali, sarà offerto gratuitamente "un brindisi della libertà". A Piaseczno vicino Varsavia si brinderà anche in un locale dal nome 'Mala (piccola) Italia'. Il 4 giugno del 1989, in base agli accordi della Tavola Rotonda firmati alcuni mesi prima fra il potere comunista e l'opposizione democratica, alle elezioni per il Sejm, la camera bassa del parlamento, due terzi di 460 posti erano riservati al partito comunista e i suoi alleati, mentre Solidarnosc poteva eleggere solo un terzo dei deputati. Per il Senato invece le elezioni erano libere. I rappresentanti di Lech Walesa presero 99 su 100 posti nel Senato e 161 su 460 posti nel Sejm. Le prime elezioni totalmente libere si svolsero nel 1991. ATS
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