Regno Unito
Prima rivolta anti Starmer, sospesi sette deputati laburisti
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Keystone-ats
un mese fa
A scatenarla è stata ieri sera un emendamento promosso dagli indipendentisti scozzesi dell'Snp per eliminare - contro la volontà dell'esecutivo - il tetto imposto a suo tempo sulla concessione di benefici sociali per i bambini delle famiglie più in difficoltà fino a non più di due figli.

Prima rivolta interna alla maggioranza laburista britannica a nemmeno 20 giorni dalla nascita del governo di Keir Starmer seguita alla vittoria elettorale del 4 luglio: a scatenarla è stata ieri sera un emendamento promosso dagli indipendentisti scozzesi dell'Snp per eliminare - contro la volontà dell'esecutivo - il tetto imposto a suo tempo sulla concessione di benefici sociali per i bambini delle famiglie più in difficoltà fino a non più di due figli. Emendamento a cui sette deputati del Labour (sei dei quali esponenti della sinistra vicina all'ex leader ribelle Jeremy Corbyn) hanno votato a favore.

Sospensione di tutti i dissidenti

Dura e immediata la reazione di Starmer, che attraverso il chief whip, ministro-capogruppo della maggioranza, ha annunciato oggi la sospensione di tutti i dissidenti, i quali - almeno per i prossimi sei mesi - andranno a rafforzare le file degli "indipendenti" ai Comuni, assieme a figure come lo stesso Corbyn, escluso dal partito già prima delle elezioni. Il pugno di ferro, pur limitato a sei mesi, ha scatenato una bufera nel giorno in cui Starmer è chiamato ad affrontare il suo primo botta e risposta da primo ministro nel tradizionale Question Time del mercoledì. Diane Abbott, pasionaria storica della sinistra laburista e Mother of the House in quanto deputata donna più longeva alla Camera, pur assente dal voto, si è detta "inorridita" del fatto che i colleghi siano stati puniti per aver sostenuto una misura di equità sociale minima, sostenuta fra gli altri da una delle figure più popolari del Labour odierno, il sindaco di Manchester, Andy Burnham. Mentre altri 19 deputati di maggioranza, anche più centristi, si sono piegati alla disciplina di partito solo dopo aver cercato invano di mettere ai voti un emendamento autonomo analogo a quello dell'Snp.

Maggioranza non minata dalle sospensioni

La sospensione dei sette non mina i numeri complessivi della maggioranza, larghissima in termini di seggi. Ma viene interpretata dai media come il segnale di una prima turbolenza politica che potrebbe avere conseguenze. Tanto più che il tetto sulle detrazioni per i figli fu imposto a suo tempo da un governo Tory e contestato allora da tutto il Labour, inclusi Starmer e la sua cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, custode dei conti: salvo il rifiuto attuale di rivederlo, dopo l'ascesa al potere nel nome di un programma 'moderato', a causa dei costi di bilancio (calcolati da alcuni esperti fino al oltre 3 miliardi di sterline annue) che la sua revoca potrebbe comportare.