Gli Stati Uniti hanno condotto raid aerei nell’area di confine fra Iraq e Siria contro gruppi di milizie filoiraniane. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono stati uccisi almeno cinque combattenti iracheni filoiraniani e molti altri feriti. E secondo l’agenzia ufficiale siriana Sana, un bambino è stato ucciso e almeno tre persone ferite negli stessi attacchi.
I bersagli scelti
“Su direzione del presidente Biden, le forze armate americane hanno condotto questa sera (ieri sera, ndr) raid aerei difensivi di precisione contro complessi usati da gruppi di milizie filoiraniani nell’area di confine fra Iraq e Siria”, si legge in una nota del Pentagono. “I bersagli sono stati scelti perché questi impianti sono utilizzati da milizie filoiraniane impegnate in attacchi tramite aerei a pilotaggio remoto contro il personale e le strutture americane in Iraq”, prosegue il Pentagono.
Un azione per fermare gli attacchi perseguendo il diritto all’autodifesa
Gli Stati Uniti hanno colpito impianti di armi in due postazioni in Siria e in una in Iraq, usate da milizie filoiraniane inclusa Hezbollah, aggiunge il Pentagono. “Come dimostrato dai raid di questa sera, il presidente è stato chiaro nel dire che agirà per tutelare il personale americano. Data la serie di attacchi di gruppi filoiraniani a obiettivi di interesse americano in Iraq, il presidente ha ordinato di “agire per fermare gli attacchi”. “Siamo in Iraq su invito del governo dell’Iraq con il solo obiettivo di assistere le forze irachene nei loro sforzi per sconfiggere l’Isis”, spiega il Pentagono mettendo in evidenza che gli Stati Uniti hanno agito “per limitare il rischio di escalation”. Gli Stati Uniti hanno agito perseguendo il loro diritto “all’autodifesa. I raid erano necessari per affrontare la minacciati e appropriatamente limitati nella portata”.
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