Il ministro della Difesa sudcoreano ad interim Kim Seon-ho ha rinnovato le sue scuse per la legge marziale dichiarata martedì sera dal presidente Yoon e rimossa sei ore dopo con la bocciatura del Parlamento, e ha assicurato che l'episodio non si ripeterà più in futuro. "Le voci che circolavano questa mattina sui segnali di un'altra dichiarazione di legge marziale non sono vere - ha detto Kim in una conferenza stampa convocata d'urgenza, nel resoconto dei media locali -. Il ministero della Difesa e l'esercito non obbedirebbero ad alcun nuovo ordine di esecuzione della legge marziale".
"Bisogna proteggere la Repubblica di Corea e il suo popolo"
Han Dong-hoon, il leader del People Power Party al governo, ha rivelato questa mattina che Yoon ha ordinato l'arresto di importanti politici durante la sua dichiarazione di legge marziale poi fermata dal Parlamento, aggiungendo che "c'è la possibilità che il presidente possa di nuovo intraprendere un'azione radicale" se decidesse di aggrapparsi ai poteri presidenziali. Han ha chiesto "di sospenderlo rapidamente dai suoi doveri di proteggere la Repubblica di Corea e il suo popolo". Il ministero della Difesa ad interim si è scusato "per le preoccupazioni sollevate dai tumulti della legge marziale" e ha promesso "di collaborare strettamente con l'accusa nelle indagini che fare luce sulla questione". L'esercito, ha proseguito nel recosonto della Yonhap, "si impegnerà a proteggere la sicurezza e la vita quotidiana delle persone mantenendo una ferma posizione di prontezza". Kim, vice ministro della Difesa, ha assunto la guida ad interim del dicastero dopo che l'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, noto per aver proposto la dichiarazione di legge marziale a Yoon, si è dimesso giovedì.
Blinken: "Fiducia nella resilienza democratica di Seul"
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato con l'omologo sudcoreano Cho Tae-yul in seguito alle recenti vicende di Seul, esprimendo esso profonda preoccupazione per la dichiarazione della legge marziale e ha accolto con favore la sua revoca a seguito del voto unanime del Parlamento. Blinken, ha riferito il portavoce Matthew Miller in una nota, "ha espresso la fiducia nella resilienza democratica della Corea del Sud durante questo periodo e ha osservato che si aspetta che il processo democratico prevalga". Ha anche ribadito che "il nostro impegno nei confronti dell'alleanza rimane ferreo". Blinken, inoltre, ha ribadito "i progressi compiuti nelle relazioni bilaterali, inclusa la solida partnership trilaterale con il Giappone", che promuove i valori condivisi e la prosperità e la stabilità nell'Indo-Pacifico. Il segretario di Stato americano ha anche riaffermato che "il nostro impegno nei confronti dell'alleanza rimane ferreo e che il popolo americano è spalla a spalla con il popolo della Repubblica di Corea e continuerà a farlo di fronte a qualsiasi provocazione o minaccia" dovesse profilarsi di fronte all'alleanza.