
Virginia Giuffrè non ha resistito alla pressione. La grande accusatrice di Jeffrey Epstein e del principe Andrea si è tolta la vita nella sua casa in Australia. E con la sua scomparsa molte domande e molti dei punti ancora oscuri del giro di traffico sessuale dell'ex finanziere morto suicida in carcere, in cui era implicato anche il terzogenito della famiglia reale britannica, resteranno senza risposta.
"Il peso degli abusi è diventato insopportabile"
L'annuncio della morte di Giuffré è stato dato dalla famiglia. "Alla fine il peso degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirlo", hanno detto i parenti definendola una "guerriera" e lodandone lo "spirito e il coraggio". La sua morte arriva dopo un inizio di anno tumultuoso per la 41enne. Il 30 marzo aveva postato online che era in fin di vita a causa di un incidente automobilistico. Qualche giorno dopo aveva accusato pubblicamente suo marito di abusi. "Sono riuscita a combattere contro Maxwell e Epstein, che mi hanno abusata. Ma fino a poco tempo fa non sono stata in grado di fuggire dalla violenza domestica nel mio matrimonio. Dopo l'ultimo assalto di mio marito non ho potuto più stare in silenzio", aveva dichiarato.
Il caso Epstein
Giuffrè è stata per anni il volto della crociata condotta delle vittime di Epstein e della sua ex fidanzata, la socialite britannica Ghislaine Maxwell, ora in carcere a scontare una condanna a 20 anni di reclusione. Nata in California, Giuffré si era trasferita in Florida insieme alla famiglia e nel 2000 aveva incontrato Maxwell mentre lavorava a Mar-a-Lago. Allora aveva 17 anni e stava leggendo un manuale sulla massoterapia quando era stata avvicinata dalla socialite, che l'aveva invitata a casa Epstein e le aveva proposto di diventare la massaggiatrice del finanziare con una paga di 200 dollari a massaggio. Per la ragazza si era trattato di un'offerta unica dopo un passato tormentato che l'aveva vista scappare di casa a causa degli abusi di un amico di famiglia e vivere in strada quando aveva soli 14 anni.
"Venivo passata come un piatto di frutta"
La realtà però si era alla fine rivelata ben diversa: Epstein e Maxwell - come ha più volte raccontato - l'avevano addestrata a effettuare prestazioni sessuali a uomini facoltosi. E alla fine il suo mandato era ben oltre un massaggio. "Venivo passata come un piatto di frutta" fra gli amici di Epstein, ha detto nel 2019 in un'intervista alla Bbc rimproverandosi di aver confessato all'ex finanziere e alla socialite di essere stata abusata in passato. "È stata la cosa peggiore che potessi fare perché a quel punto loro sapevano quanto ero vulnerabile", aveva aggiunto.
Le azioni legali
Nel 2009, sotto lo pseudonimo di 'Jane Doe 102', ha avviato una causa civile contro Epstein ma la disputa venne risolta con un patteggiamento prima che il caso salisse alle cronache. Nel 2021 Giuffré ha presentato un'azione legale contro il principe Andrea, accusandolo di averla assalita sessualmente tre volte quando aveva soli 17 anni. La loro foto insieme, scattata a Londra nel 2001, è divenuta famosa in tutto il mondo. Le origini dello scatto, effettuato probabilmente da Epstein, restano misteriose e il principe Andrea ha cercato di metterne in dubbio l'autenticità. Il terzogenito della famiglia reale ha sempre negato le accuse e ha evitato il tribunale con un patteggiamento dalla somma non precisata, anche se si vocifera sui 16 milioni di dollari. Con la sua battaglia Giuffrè ha spinto in carcere Epstein, che si è tolto la vita nel penitenziario di New York nel 2019 mentre attendeva il processo, e Maxwell, condannata poi a 20 anni di carcere. Con la scomparsa di Giuffré molti dei misteri che circondano il traffico sessuale di Epstein, soprattutto i nomi degli amici e potenti che hanno avuto rapporti con le vittime, sono destinati a restare segreti alimentando i sospetti che l'ombra lunga della ricchezza e dell'influenza dell'ex finanziere abbia indirettamente fatto un'altra vittima.