Elon Musk ha annunciato durante la notte che farà ripristinare gli account su Twitter di vari giornalisti che erano stati banditi dal social media di sua proprietà. Musk li accusava di essere una minaccia alla sua famiglia per aver postato i movimenti del suo jet privato.
Ancora un referendum
"La gente si è espressa. Gli account che hanno diffuso la mia posizione si vedranno togliere la sospensione da ora", ha detto il tycoon, patron di Tesla e SpaceX e dello stesso Twitter, dopo aver proposto un referendum fra gli iscritti. Dei 3,9 milioni di persone che hanno preso parte, fa sapere, il 59% ha votato per il ripristino. Quello del referendum sulla piattaforma social è un metodo a cui l'ultramiliardario sudafricano ha ricorso non appena divenuto proprietario di Twitter. In quell'occasione, Musk aveva chiesto agli utenti di Twitter se volessero concedere il ripristino dell'account dell'ex presidente statunitense Donald Trump, sospeso a seguito dell'attacco al Campidoglio di Washington del 6 gennaio 2021. Gli utenti del social dell'uccellino avevano dato il loro placet, avallato in seguito da Musk, al ritorno di Trump sulla piattaforma. Il tycoon, pur con l'account nuovamente visibile, ha però fatto sapere di non avere intenzione di tornare a "cinguettare".
Uno "stalker pazzo"
Mercoledì scorso Musk ha deciso di sospendere l'account di @elonjet, un social creato da uno studente che traccia i movimenti del suo jet privato. Il patron di Tesla ha sostenuto che era necessario perché qualcuno, da lui definito uno "stalker pazzo", era riuscito a tracciare i movimenti di un'auto a Los Angeles che trasportava uno dei suoi bambini.
Come una minaccia di morte
Ieri Musk ha deciso di sospendere gli account di alcuni giornalisti del New York Times, Washington Post, CNN e alcuni freelance che lui accusa di aver postato le coordinate dell'automobile da @elonjet: un gesto che per Musk corrispondeva ad una minaccia di morte nei confronti suoi e della sua famiglia.