Protesta
Strade mortali: "la Bulgaria non ha bambini da far uccidere"
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Keystone-ats
12 ore fa
In migliaia sono scesi in piazza per denunciare il pessimo stato delle strade in Bulgaria e la giurisprudenza troppo liberale nei confronti dei trasgressori del Codice della strada.

Proteste di massa oggi nella capitale Sofia e in oltre dieci delle grandi città della Bulgaria contro l'inettitudine delle autorità predisposte alla manutenzione della rete stradale e contro l'impunibilità dei pirati della strada.

Un lungo elenco di vittime

Sotto lo slogan "La Bulgaria non ha bambini da far uccidere!", decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per dire "basta alla guerra per le strade". Il motivo delle proteste è stata la morte della dodicenne Siana avvenuta nei giorni scorsi in un incidente stradale nella regione di Pleven, nella Bulgaria settentrionale, quando un Tir ha investito l'auto guidata da suo padre. Il dramma, che ha provocato grandi proteste, fa parte di un lungo elenco di vite perse per la pessima manutenzione delle strade in Bulgaria e per la giurisprudenza troppo liberale nei confronti dei trasgressori del Codice della strada.

Le prime modifiche

Pressato dagli eventi, il parlamento bulgaro ha approvato ieri in prima lettura emendamenti del Codice della strada, tra i quali la riduzione della velocità massima in autostrada da 140 a 130 chilometri all'ora, controllo della velocità media e l'introduzione di auto-civetta senza segnalazione preventiva. Gli esperti rilevano che gli incidenti stradali in Bulgaria sono dovuti soprattutto alla iniqua segnalazione stradale e alla pessima qualità dell'asfalto.