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Trump annuncia i dazi reciproci, l'Ue rischia un nuovo colpo
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Keystone-ats
5 giorni fa
Dopo averli promessi per mesi in campagna elettorale, Donald Trump apre un nuovo capitolo della sua guerra commerciale, quello delle tariffe reciproche che colpiranno tutti i paesi che tassano i beni americani. Una misura che rischia di infliggere un nuovo colpo all'Europa, già esclusa da Trump nelle trattative per l'Ucraina, e - avvertono gli economisti - all'economia americana.

Dazi reciproci per riequilibrare gli squilibri commerciali americani e risolvere quei vantaggi sleali guadagnati a scapito degli Stati Uniti. Dopo averli promessi per mesi in campagna elettorale, Donald Trump apre un nuovo capitolo della sua guerra commerciale, quello delle tariffe reciproche che colpiranno tutti i paesi che tassano i beni americani. Una misura che rischia di infliggere un nuovo colpo all'Europa, già esclusa da Trump nelle trattative per l'Ucraina, e - avvertono gli economisti - all'economia americana. Il presidente ha dato indicazione ai suoi consiglieri commerciali di elaborare un piano per i dazi reciproci, che saranno imposti "Paese per Paese", a partire da quelli con cui gli Stati Uniti hanno il maggiore deficit commerciale.

Tariffe reciproche dal 2 aprile

Le tariffe reciproche scatteranno probabilmente il 2 aprile, ha detto Howard Lutnick, nominato Trump ministro al commercio, impegnandosi a completare uno studio dettagliato sulle misura annunciata da Trump, prima quindi di una sua attuazione. Nell'esame rientrerà anche l'imposta sul valore aggiunto: "Sarà considerata un dazio", ha spiegato il presidente annunciando che presto saranno varati anche i dazi sulle auto. Gli alleati degli Stati Uniti sono "spesso peggio dei nostri nemici" sul fronte commerciale, ha detto Trump dallo Studio Ovale, criticando l'Ue per non riservare un buona trattamento agli Usa. Bruxelles sta affilando le armi per rispondere agli affondi commerciali del presidente americano anche se il dialogo resta la via privilegiata. "La cooperazione rimane la nostra opzione preferita. Restiamo impegnati in un dialogo costruttivo e nella ricerca di soluzioni negoziate, tutelando al contempo gli interessi dell'Ue così come gli Stati Uniti proteggono i propri", ha detto il portavoce della commissione europea riferendo del recente colloquio fra il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, e il segretario al Commercio nominato degli Stati Uniti, Howard Lutnick. "Nel quarto trimestre del 2024, le importazioni statunitensi sono rimaste una determinante fondamentale della crescita del commercio mondiale" ma, "in prospettiva", la situazione potrebbe cambiare perché con "nuovi dazi" si manifesterebbero "andamenti sfavorevoli", ha messo in guardia la presidente della Bce Christine Lagarde.

Aziende americane preoccupate

A guardare con preoccupazione ai dazi reciproci sono anche le aziende americane, esposte in prima linea all'aumento delle tariffe. Secondo gli economisti, l'inasprimento dei dazi si tradurrà in aumento dei prezzi per gli americani e in possibili nuove fiammate dell'inflazione, con effetti anche sui conti societari. "Non credo ma i prezzi potrebbero salire nel breve termine", ha ammesso Trump che aveva promesso un calo dell'inflazione dal 'Giorno 1' della sua presidenza. Nonostante questo il presidente ritiene i dazi un'arma a cui non rinunciare perché determinante in ogni tipo di trattativa. Li ritiene una "grande politica" contro quei Paesi che hanno "derubato" gli Stati Uniti per anni, ha spiegato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. "Il deficit commerciale minaccia la nostra sicurezza economica e nazionale, ha ridotto la nostra capacità di competere e ci ha reso dipendenti da altri paesi per i nostri bisogni sul fronte della sicurezza", ha aggiunto la Casa Bianca. I dazi sono una delle armi a disposizione di Trump per finanziare l'atteso taglio delle tasse, un tassello dell'agenda presidenziale a cui il presidente non intende rinunciare.