USA 2024
Trump aprirà le porte della sala stampa anche ai media pro-Maga e non convenzionali
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Keystone-ats
un giorno fa
La sala briefing attualmente può ospitare 49 giornalisti seduti, più una decina in piedi, la White House Correspondents' Association (WHCA) ha il controllo sui posti a sedere, ma è la Casa Bianca a decidere a chi dare le credenziali. È ovvio che se la nuova amministrazione espanderà l'accesso alle conferenze stampa quotidiane ai media pro-Trump, come War Room di Steve Bannon, ciò avverrà a scapito delle testate esistenti.

Donald Trump vuole rivoluzionare l'assetto della storica James Brady Press Briefing Room, la sala stampa della Casa Bianca. Lo hanno riferito fonti informate ad Axios secondo le quali l'obiettivo del presidente eletto è fare spazio a voci allineate al movimento Maga e media non convenzionali. La prima amministrazione Trump aveva cercato di vietare ai media che considerava ostili tra i quali il New York Times, Politico, la Cnn e Bbc - i cosiddetti briefing 'off-camera' cioè quelli che non vengono trasmessi in streaming. Durante la notte elettorale ha escluso diverse testate dal party a Mar-a-Lago tra cui Politico, Axios e Puck News.

James Brady Press Briefing Room

La sala briefing attualmente può ospitare 49 giornalisti seduti, più una decina in piedi, la White House Correspondents' Association (WHCA) ha il controllo sui posti a sedere, ma è la Casa Bianca a decidere a chi dare le credenziali. È ovvio che se la nuova amministrazione espanderà l'accesso alle conferenze stampa quotidiane ai media pro-Trump, come War Room di Steve Bannon, ciò avverrà a scapito delle testate esistenti. Quanto al ruolo di portavoce secondo le fonti è in corso una feroce competizione tra la direttrice della campagna Karoline Leavitt, la consigliera e avvocata di Trump Alina Habba e l'ex funzionario dell'amministrazione Monica Crowley. In corsa ci sarebbe anche l'ex conduttore di Espn diventato influencer Sage Steele, il collaboratore della Cnn e funzionario della Casa Bianca di Bush Scott Jennings e la portavoce del comitato nazionale repubblicano Elizabeth Pipko.

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