
L'amministrazione Trump ha messo in congedo i giornalisti di Voice of America (Voa) e di altre emittenti finanziate dagli Stati Uniti, congelando bruscamente media decennali considerati da tempo fondamentali per contrastare le offensive informative russe e cinesi. Centinaia di dipendenti di Voa, Radio Free Asia, Radio Free Europe e altre emittenti hanno ricevuto un'e-mail nel fine settimana in cui si dice che saranno banditi dai loro uffici e dovranno consegnare i pass stampa e le attrezzature fornite dall'ufficio.
La "pulizia" di Trump
Trump, che ha già smantellato l'agenzia per gli aiuti internazionali (Usaid) e il dipartimento dell'istruzione, ha emesso un ordine esecutivo che elenca l'Agenzia statunitense per i media globali tra gli "elementi della burocrazia federale che il presidente ha valutato non necessari". La Casa Bianca ha affermato che i tagli garantiranno che "i contribuenti non saranno più responsabili della propaganda radicale", segnando un drammatico cambiamento di tono verso le reti create per estendere l'influenza degli Stati Uniti all'estero. Harrison Fields, portavoce della Casa Bianca, ha scritto "arrivederci" su X in 20 lingue, una frecciata alla copertura multilingue delle testate giornalistiche.
Tutti i dipendenti del servizio ucraino di Voice of America (Voa) sono stati sospesi, con conseguente sospensione delle trasmissioni: lo ha annunciato su Facebook Ruslan Petrichka, responsabile del servizio ucraino di Voice of America, come riporta Ukrinform.