"Un atto inqualificabile": a tre settimane dalla morte, il 7 gennaio scorso, la tomba dello storico fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, è stata gravemente danneggiata la scorsa notte, suscitando reazioni indignate. Queste sono giunte anzitutto dalla famiglia Le Pen, dal Rassemblement National (Rn) nonché dal governo francese.
La vicenda
I fatti sono avvenuti nel piccolo cimitero di La Trinité-sur-Mer, in Bretagna, dove riposa il patriarca dell'estrema destra. "Avete distrutto la tomba dei nostri antenati. Pensate forse di spezzarci il cuore, di intimidirci, di scoraggiarci? La nostra risposta sarà combattervi sempre e ancora di più, generazione dopo generazione. La nostra determinazione sarà alla portata della vostra infamia", ha protestato in un messaggio pubblicato su X la nipote Marion Maréchal. Al tweet l'esponente di estrema destra ha allegato una foto della tomba di famiglia semidistrutta. "La profanazione della tomba di Jean-Marie Le Pen - ha dichiarato da parte sua il segretario del Rassemblement National, Jordan Bardella - è un atto inqualificabile, perpetrato da chi non rispetta né i vivi né i morti. La morale più universale già riprova gli autori: auspico che vengano ritrovati e severamente puniti dalla giustizia". Di "abiezione assoluta" ha parlato anche il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau. "Il rispetto dei morti - ha avvertito l'esponente governativo su X - è ciò che distingue la civiltà dalla barbarie".
Pietra centrale spaccata e croce rotta
Secondo quanto riferito all'agenzia France Presse dall'eurodeputato lepenista e consigliere regionale di Bretagna, Gilles Pennelle, "la tomba è stata letteralmente saccheggiata, probabilmente a colpi di bastone". "Il rispetto dei morti è sacro, qualcosa di molto profondo in Bretagna", ha puntualizzato Pennelle, aggiungendo di essere stato avvertito di quanto accaduto in mattinata da alcuni cittadini della Trinité-sur-Mer. Secondo la sua testimonianza, "la pietra centrale è stata spaccata, la croce rotta", come anche le lapidi in omaggio a Le Pen e ai suoi familiari, tumulati nello stesso luogo. Agenti delle forze dell'ordine e rappresentanti del comune si sono recati sul posto per fare i primi rilievi. Il piccolo cimitero è stato chiuso al pubblico. "Non ho parole per qualificare individui che attaccano ciò che vi è di più sacro. Chi se la prende con i morti è capace del peggio contro i vivi", ha deplorato una delle figlie di Jean-Marie Le Pen, Marie Caroline, allegando la stessa foto di Marion Maréchal. Il fondatore del Fronte è stato tumulato nella tomba di famiglia 4 giorni dopo la morte, l'11 gennaio, nella cittadina bretone che gli diede i natali 96 anni fa.
I funerali
Ai funerali in forma privata nella cittadina hanno partecipato circa 200 persone, tra cui la figlia Marine. Intervistata nei giorni scorsi da TF1, la leader del Rn si è detta "distrutta" per la scomparsa del padre, con cui i rapporti non sono sempre stati facili. Abbonato alle provocazioni e alle sparate incendiarie, Jean-Marie Le Pen è stato durante la sua lunga vita più volte condannato per le sue uscite razziste e antisemite (come quando definì le camere a gas naziste "un dettaglio della storia") o per ingiurie omofobe.