
Nella vicina Penisola la Procura di Roma si muove sul caso partito dalla denuncia di un informatico che ha rivelato come su piattaforme online siano presenti i numeri di telefono personali delle massime cariche dello Stato italiano, a cominciare da quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Avviato un procedimento
I pubblici ministeri di piazzale Clodio hanno avviato un procedimento, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, al momento senza indagati o ipotesi di reato. In Procura è arrivata una prima informativa del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) della Polizia Postale. Gli inquirenti, in questa primissima fase, stanno cercando di risalire a possibili soggetti eventualmente collegati ad aziende che avrebbero raccolto i dati, per capire la liceità dell'acquisizione delle informazioni personali. Sulla vicenda - anticipata dal Fatto Quotidiano - è al lavoro anche il Garante della privacy, che ha aperto un'istruttoria. L'Authority ha aperto il fascicolo inviando una richiesta di informazioni a "Lusha Systems", una società statunitense che offre alle aziende informazioni "arricchite" per trovare o verificare, tra gli altri, indirizzi e-mail e numeri di telefono fisso e mobile. La società ha nel suo core business la vendita di recapiti anche telefonici di dubbia provenienza anche di persone che vivono in Italia, inclusi quelli di rappresentanti di spicco delle Istituzioni.
Bastano pochi euro
A svelare il meccanismo, che potrebbe avere vari profili di illiceità, è stato l'esperto di informatica Andrea Mavilla. Secondo quanto accertato per poche decine di euro è possibile ottenere, online, le utenze telefoniche di ministri e personalità pubbliche. È possibile mettere le mani anche sulle utenze private, ossia quelle utilizzate non per attività istituzionali ma personali. Online sarebbero accessibili i numeri del ministro dell'interno Matteo Piantedosi o del numero uno della difesa, Guido Crosetto. Secondo Mavilla per arrivare a questi dati sensibili non è necessario effettuare accessi nel dark web o in strutture particolarmente complesse ma bastano semplici ricerche nel web. Sono almeno otto le piattaforme dalle quali è possibile ottenere questo tipo di dati e informazioni. Si tratta dei cosiddetti portali di lead generation, aree online progettate per raccogliere contatti qualificati (lead) interessati a determinati prodotti o servizi, che poi vengono trasmessi o venduti ad aziende che vogliono entrare in contatto con quei potenziali clienti.