Riconoscimenti
Veronica Raimo vince il Premio Chiara 2024, fra i giovani premiati anche tre ticinesi
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Keystone-ats
un giorno fa
La scrittrice romana, che ha ottenuto in totale 55 voti, ha prevalso sugli altri due finalisti, Helena Janeczek e Santo Piazzese.

Veronica Raimo, con la raccolta di racconti "La vita è breve, eccetera" (Einaudi), ha vinto la XXXVI edizione del Premio Chiara, concorso letterario nazionale italiano e transfrontaliero riservato alla misura narrativa breve (sole raccolte di racconti edite nell'anno in Italia e in Svizzera italiana), e intitolato allo scrittore Piero Chiara (1913-1986). Raimo ha prevalso sugli altri due finalisti, Helena Janeczek con "Il tempo degli imprevisti" (Guanda) e Santo Piazzese con "Sei casi per Lorenzo La Marca" (Sellerio).

La motivazione

A Raimo sono andati 55 voti, a Piazzese 54 e a Janeczek 38: questo il verdetto della giuria popolare dei 150 lettori, le cui schede di voto sono state scrutinate dal notaio Nicoletta Borghi in diretta durante la cerimonia finale, svoltasi nella serata di domenica 20 ottobre, nella Sala Napoleonica delle Ville Ponti in Varese. Raimo, secondo la motivazione della giuria selezionatrice, "ci propone racconti dissacranti e a tratti malinconici, con protagoniste donne complesse e contraddittorie, che affrontano le sfide delle loro relazioni e desideri, in bilico tra libertà, scaramanzia e ribellione, in un intreccio di storie surreali e quotidiane".

"Ho una predilezione per i racconti imperfetti"

La vincitrice ha commentato: "Sono una lettrice di racconti, con una formazione che spazia dai classici al postmoderno. Tuttavia, ho una predilezione per i racconti imperfetti, quelli in cui entri tardi nella storia ed esci troppo presto, lasciando una sottile frustrazione. La mia scrittura è frammentaria, mi appassiona l'instant fiction, quei romanzi che, come un arazzo, si compongono di piccoli racconti autonomi. Preferisco scrivere con indicazioni piuttosto che in modo completamente libero". La verità "è che sono piuttosto pigra, quindi ho bisogno di un tema, di un confine entro cui muovermi, un incentivo che mi spinga a scrivere. Per quanto riguarda Piero Chiara, ho 'Vedrò Singapore?' in borsa e prometto di leggerlo con più attenzione".

Presenti le autorità

A impreziosire l'evento un'inedita presenza in platea: quella della nipote di Piero Chiara, Daniela Chiara, figlia dell'unico figlio dello scrittore, Marco, che è giunta per l'occasione dagli Stati Uniti, dove vive insieme al marito, l'artista Chris Mason. Oltre a lei, nutrita la presenza in sala di autorità, con in prima fila il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il sindaco di Varese, Davide Galimberti, il presidente di Camera di Commercio Varese, Mauro Vitiello e la consigliera di Stato ticinese Marina Carobbio Guscetti.

Due ticinesi fra i finalisti

Una circostanza del tutto inedita riguarda il concorso del Premio Chiara rivolto a giovani tra i 15 e i 20 anni, chiamati a scrivere un racconto inedito sulla traccia "Stupore". Tra i 31 finalisti, che a giugno erano stati pubblicati in un volume a cura degli Amici di Piero Chiara, il voto della giuria popolare dei 150 lettori ha portato a un verdetto senza precedenti, ponendo ai primi due posti due fratelli di Luino, città natale di Piero Chiara, Mario e Claudio Facchetti. Al terzo posto spicca poi un cognome familiare, la studentessa del Liceo Diocesano di Breganzona Rosa Fazioli, figlia di Andrea Fazioli (vittorioso al "Chiara Giovani" nel 1998 e oggi scrittore affermato) grazie al suo racconto "Il paradiso di Gemma". Questo narra di una giovane madre che guarda suo figlio mentre gioca nell’incanto di un giardino. Il bambino osserva il mondo con meraviglia, e il suo stupore si trasmette alla madre. Il tempo scorre, si accumulano gli anni e i ricordi: il bambino è un adulto, la madre una signora anziana. Fra i premiati c'è anche Nora Bucciarelli, classe 2006 e studentessa del LiLu1, con il racconto "Sinfonia di un’altalena".