Il 28 ottobre l'Ambrì-Piotta annuncia il nuovo acquisto straniero: Christopher DiDomenico. L'ex Langnau, Friborgo e Berna, da quel giorno, ha disputato 4 partite in maglia biancoblù mettendo a referto 1 gol e 1 assist. Il canadese si è raccontato a Ticinonews Sport tra la vita sul ghiaccio e quella personale. La chiamata dalla Leventina è stata per lui un'opportunità da cogliere: "Abbiamo provato più volte a farmi arrivare qui, ma le trattative non sono mai andate a buon fine. Quando si è presentata un’opportunità, ho chiamato subito il mio agente. Sono felice di essere qui, è un bel posto per giocare a hockey. L’hockey si vive con le emozioni e qui sono stato bene sin da subito subito", afferma DiDomenico.
L'atmosfera in Leventina
Mancano pochi giorni al secondo derby stagionale. Per Chris DiDomenico sarà il primo in Ticino: "Il derby? Lo guardavo sempre in televisione, è fuori di testa! Farne parte sarà qualcosa di speciale. So che ci saranno tantissime emozioni: ti possono fare sia bene che male. Speriamo di usarle in modo positivo. Non vedo l’ora del derby. Ne ho giocati altri, ma sicuramente mai così speciali. I tifosi ad Ambrì sono appassionati. Amano il gioco e la loro squadra. Vogliono solo vederci lavorare sodo. Non vogliono fronzoli, vogliono vedere l’attaccamento alla maglia e che dai tutto per vincere", dice il nuovo straniero dell'Ambrì-Piotta.
"Mi sono dato una calmata"
Si sa. Chris DiDomenico è tutto tranne che un giocatore tranquillo. La sua intenzione, ora in Leventina, è essere a disposizione per la squadra ed evitare penalità inutili: "Sono uno che non si tira indietro, soprattutto a livello fisico. Qui non è permesso farlo, ma io difendo i compagni. Se ce ne fosse bisogno, lo farò. Spero che anche i miei compagni saranno pronti a farlo. Porto tante emozioni sul ghiaccio, anche se rispetto agli anni scorsi mi sono dato una calmata. Voglio portare emozioni positive, non finire sulla panchina dei penalizzati. Non voglio mettere in difficoltà la mia squadra e su questo ho lavorato tanto. La via è quella giusta, ora qualcosa di nuovo succederà", dichiara l'attaccante canadese.
Ambrì da playoff?
Una domanda che si pongono in tanti. Se nella prima parte di stagione molti tifosi erano positivi, le ultime uscite hanno fatto sorgere più di una perplessità. Secondo DiDomenico, però, i biancoblù sono da playoff: "Certo che l’Ambrì può finire nelle prime 6! È una squadra con tanti giovani talenti. Ci sono anche ottimi stranieri, dobbiamo solo lavorare sodo. I prossimi passi saranno importanti per poter competere per i primi 6 posti". Una figura, quella del canadese, utile non solo in pista, ma anche nello spogliatoio: "Ho giocato abbastanza per poter consigliare i giovani. Mi piace dare consigli e spiegare ai ragazzi quanto sia difficile questa lega. Non è perché giochi bene una stagione che non ce l’hai fatta. C’è sempre qualcuno che ti vuole rubare il posto. Questo l’ho imparato crescendo. Se avessi un consiglio da dare, sarebbe: ‘lavora sodo, è il lavoro più bello del mondo. Non mollarlo perché lo potresti perdere in fretta’", ricorda Chris DiDomenico.
Il brutto infortunio
Non sempre, però, è stato tutto rose e fiori. A partire dal suo brutto infortunio nel 2009: "Ho brutti ricordi di quell’infortunio nel 2009, ma tutto succede per un motivo. È stato un momento difficile e dopo questo, l’hockey è tornato a farmi divertire. L’anno del mio ritorno è stato quello più bello della mia vita. Dopo qualche anno difficile mi ha chiamato il Langnau e sono tornato a giocare i playoff. Più invecchio e più mi piace questo gioco. Dopo quell’infortunio pensavo che la mia carriera fosse finita. E avevo solo 19 anni. In Italia dicevano che fossi finito e io l’ho preso come uno stimolo. Ero in sedia a rotelle, ho dovuto rimparare a camminare. A 19 anni non riesci ad immaginare che la tua carriera sia finita. Poi è arrivata la chiamata dall’Italia e ho pensato solo a divertirmi. È il concetto di questo sport: fare quello che ami e divertirsi", afferma l'attaccante biancoblù.
L'avventura in Nordamerica
"Cinque anni dopo ho avuto un’opportunità in NHL", dichiara DiDomenico. "Sono stato fortunato perché l’allenatore di Ottawa era Guy Boucher. Ero stato il mio allenatore nelle giovanili. È stato bello, sentivo che era qualcosa che dovevo fare. Non ho rimpianti. Per me era importante farcela, perché a 19 anni tutti mi davano per finito", ricorda.
...e su Luca Cereda
L'attaccante dell'Ambrì-Piotta ha speso anche qualche parola sul suo nuovo tecnico Luca Cereda, una bella persona sia dentro che fuori dal ghiaccio: "Da quando sono arrivato qui, la lega è cresciuta, passando anche da 4 a 6 stranieri. Adesso i giovani sanno che per entrare in squadra devono dare tanto. Luca Cereda è un ottimo allenatore e motivatore. Quando parla, i giocatori ascoltano. Mi ha accolto a braccia aperte dandomi subito un’opportunità in ogni situazione. È una bella persona anche fuori dal ghiaccio. È molto umile. Ha giocato a hockey, quindi, sa di cosa parla", conclude il giocatore dell'Ambrì Chris DiDomenico.