
Ospite a Fuorigioco l'allenatore dell'Ambrì-Piotta Luca Cereda. Il mister dei leventinesi ha parlato del possibile trasferimento di Dominik Kubalik in Nordamerica, ma non solo. Il tecnico dei biancoblù ha chiarito anche la cessione in prestito di Terraneo e del ruolo di mentore all'interno del mondo hockey.
Il ritorno di Kubalik
Dopo un periodo di adattamento, se così si può dire, Dominik Kubalik è tornato sui livelli di qualche anno fa, o almeno per quanto riguarda i numeri. Ad esserne contento è anche Luca Cereda che gli ha chiesto un lavoro differente: "Qualsiasi scorer quando non riesce a segnare, ha una tendenza a voler speculare di più e salvaguardare dell'energia per quando ha occasioni in attacco. L’esperienza però insegna il contrario: si deve lavorare di più per la squadra, di bloccare qualche tiro, di vincere qualche duello alle assi, poi la fortuna torna dalla propria parte. Kubalik aveva già prima le sue occasioni, ma non riusciva a concretizzare”. È da domandarsi anche quanto Dominik Kubalik abbia accettato, mentalmente, di restare in Leventina senza trasferirsi nuovamente in NHL: “Ne ho parlato con lui. Ad oggi non so se rimarrà con noi o meno. Egoisticamente parlando vorrei rimanesse in biancoblù. Il suo sogno è tornare in NHL. Ad Ambrì sta bene, ma non era quello che voleva”. E aggiunge: “Da quanto io sappia, la clausola concerneva solo la NHL. Se dovesse partire, andrebbe solo in Nordamerica”, afferma Cereda.
Il tour de force dei leventinesi
Nell’ultimo periodo l’Ambrì-Piotta ha ripreso a fare punti ed era ciò che mancava nelle settimane precedenti. I leventinesi, infatti, non riuscivano a far coincidere la prestazione con il risultato, ma nell’ultimo periodo sembra che la situazione sia cambiata: “È casualità. Il campionato è equilibrato ed ogni sera si può vincere o si può perdere. A partire dall’ultima pausa, però, abbiamo cercato di trovare una stabilità nel nostro line-up. Questo avvicendamento ha aiutato alcuni giocatori a fare un passo avanti. Ci sono giocatori che si adattano, altri invece hanno bisogno di una routine e di fiducia nel compagno di linea”, sostiene l’allenatore dell’Ambrì.
Il ruolo di mentore
Luca Cereda apre anche ad un’analisi sulle figure che aiutano l’allenatore. Lo è stato Claude Julien per lui e lo è ora Antti Törmänen per Luca Gianinazzi: “Nessuno nasce maestro. Non c’è un sistema giusto o sbagliato. Non conosco la situazione a Lugano. Posso parlare di Julien: ha vinto la Stanley Cup e i mondiali di hockey con il Canada. Quando c’è stata la possibilità di averlo con noi in squadra, io ne ero entusiasta. A lui ho chiesto un feedback sulla mia idea di gioco e abbiamo sempre avuto un buono scambio e spunti di riflessione. Si tratta di avere un dibattito e trovare una soluzione migliore per i ragazzi”, dichiara il mister biancoblù.
...su Terraneo
Simone Terraneo si è appena trasferito in prestito al Visp. I tre stranieri in formazione chiudevano le porte al giovane dell’Ambrì-Piotta: “Si è instaurata una bella competizione sul ghiaccio per i difensori svizzeri. Simone ha giocato poco e quando è sceso sul ghiaccio non ha trovato una continuità. Volevamo che trovasse più tempo di ghiaccio e fare più esperienza. Abbiamo trovato questa soluzione per lui”, dichiara Luca Cereda.
"Sto bene ad Ambrì"
E sulle voci d’interessamento di altre squadre Luca Cereda risponde: “Io oggi sto bene ad Ambrì. Con lo staff stiamo lavorando bene. Non sono focalizzato sul medio-lungo termine, altrimenti mi perdo”, afferma l’allenatore dell’Ambrì-Piotta.