Un primo, sia pur timido, segnale di resistenza delle donne afghane alla reimposizione di leggi discriminatorie da parte dei Talebani in Afghanistan è venuto ieri da un raduno di una decina di donne in una strada di Kabul, da due giorni sotto il controllo degli studenti coranici. In un video diventato virale sui social si vedono le partecipanti, tutte con il capo e il corpo coperti, mentre innalzano dei piccoli cartelli e gridano slogan quali: “Sostenete la voce delle donne afghane”, “Le donne afghane esistono”, “Il lavoro, l’istruzione e la partecipazione politica sono diritti di ogni donna afghana”, e ancora “non fateci sparire”.
Le immagini mostrano un pick-up dei Talebani vicino alle manifestanti, e miliziani armati che si limitano a guardarle senza intervenire. Nelle loro prime dichiarazioni pubbliche dopo la presa di Kabul i Talebani, oltre a promettere che non si abbandoneranno a vendette contro gli afghani che hanno collaborato con il precedente governo e con le forze straniere della Nato, hanno assicurato che consentiranno alle ragazze di andare a scuola e alle donne di partecipare alla vita sociale e politica, ma nei limiti imposti dalla Sharia, la legge islamica.
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