
"Tutti noi cadiamo nel conflitto. Saperlo gestire è un'arte". Anche i disaccordi sono parte integrante della vita: di questo è convinta Valentina Testoni, mediatrice familiare. Un'arte che si può iniziare ad apprendere da piccoli, ma a cui ci si può avvicinare anche da adulti. Per questo Valentina e Christian Testoni hanno ideato e scritto "Edo e i creatori di nuvole", pubblicato in ottobre. "È una storia per bambini, ma che speriamo venga letta anche dagli adulti", racconta Valentina, ospite nello studio di Ticinonews.
Parola chiave "disinnescare"
Le 42 pagine del libro, come si legge sulla controcopertina, intendono "ripercorrere le basi della gestione creativa del conflitto e far riflettere gli adulti sulla negatività che un conflitto mal gestito porta nella quotidianità dei bambini". "La parola chiave è 'disinnescare'. Molto spesso identifichiamo il conflitto con la persona che abbiamo davanti", premette l'autrice del libro. "Se però riusciamo a fare un passo indietro e a capire le emozioni che stiamo provando, ci rendiamo conto che di frequente sono le stesse sentite dall'altra persona. Così si riesce allora a guardarsi negli occhi, a riconoscere di avere un bene e un obiettivo comune e quindi a chiedersi come uscire insieme dal conflitto".
Una favola
La storia di "Edo e il creatore di nuvole" è proprio la metafora di un conflitto. "Guardando il cielo sopra le montagne, Christian si è interrogato sulle nuvole, immaginando un creatore di nuvole che, a un certo punto, viene a sapere dell'esistenza di un altro personaggio che fa lo stesso lavoro e con cui inizia a litigare", spiega Valentina. "Da lì abbiamo iniziato a immaginare la storia".
"Le emozioni negative non esistono"
Nelle pagine finali sono indicate delle attività sulle emozioni che i genitori possono svolgere assieme ai figli. Anche queste, secondo Valentina, sono utili per i bambini, ma lo sono altrettanto per gli adulti. "La mia generazione è in difficoltà a parlare delle emozioni: quando eravamo bambini, non potevamo esprimere chiaramente sensazioni considerate negative come un'arrabbiatura. Le emozioni negative però non esistono: noi genitori possiamo imparare assieme ai nostri figli, più aperti di noi, ad autorizzarci a provare determinate emozioni".