L'ex imprenditore Adam Quadroni, che ha portato alla luce il cartello edilizio esistente nella Bassa Engadina (di cui lui stesso aveva fatto parte in precedenza), sta preparando una causa di responsabilità civile contro il cantone dei Grigioni perché le autorità non lo hanno trattato correttamente.
Secondo quanto riporta oggi la "NZZ am Sonntag", per richiedere risarcimento danni e riparazione morale, Quadroni vuole far valere, da un lato, l'esecuzione di operazioni di polizia non corrette, dall'altro il boicotto come imprenditore edile dopo essersi difeso contro il cartello. La sua azienda sarebbe stata rovinata dal fatto che si è evitato sistematicamente di prendere in considerazione il suo caso.
I suoi legali ritengono soddisfatti i requisiti per un'azione legale: Quadroni è stato danneggiato dall'attività dei funzionari cantonali; inoltre anche la sua personalità e la sua integrità fisica sono state offese. Vuole citare in giudizio non solo il Cantone, ma anche intentare un'azione di responsabilità civile contro diversi comuni della Bassa Engadina.
Gli avvocati ritengono confermato il loro parere dal rapporto pubblicato la scorsa settimana dalla Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI), che ha rilevato "numerosi errori formali" commessi dalla polizia cantonale.
In particolare le forze dell'ordine avrebbero agito in modo sproporzionato nei confronti di Quadroni, perfino ammanettandolo e bendandolo, per eseguire il suo ricovero forzato in una clinica psichiatrica al fine di scongiurare il rischio di suicidio. A questo riguardo la CPI ha messo in discussione la valutazione fatta sulla pericolosità di Quadroni verso altre persone, in quanto frutto solo della valutazione del comandante della polizia cantonale sul posto.
Gli accordi illegali nella costruzione di strade nella Bassa Engadina sono il più grande caso di manipolazione di appalti scoperto finora in Svizzera. In diverse centinaia di progetti, le imprese di costruzione hanno concordato prezzi e assegnazione dei contratti. La Commissione federale della concorrenza (Comco) ha inflitto a dodici imprese un'ammenda per un totale di undici milioni di franchi.
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