Salute
Diabete di tipo due, "una malattia che si può prevenire grazie a uno stile di vita attivo"
© Shutterstock
© Shutterstock
Redazione
5 ore fa
In occasione della Giornata mondiale del diabete abbiamo interpellato una dottoressa esperta in endocrinologia e diabetologia per rispondere ai quesiti più comuni sulla malattia che in Svizzera interessa mezzo milione di persone.

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete. Una ricorrenza istituita nel 1991 dalla International Diabetes Federation (IDF) e dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per rispondere all'aumento delle diagnosi di questa malattia, che ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e alla gestione del diabete. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Valentina Lombardi, specialista in endocrinologia e diabetologia presso la Clinica Moncucco.

Cos’è il diabete? E quali tipi di diabete esistono?
"Il diabete è una malattia cronica che si caratterizza per aumentati livelli di zucchero nel sangue. La malattia si sviluppa a causa di una carente azione dell'ormone dell'insulina, ovvero quell'ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di abbassare la glicemia. Esistono due forme di diabete, quella di tipo uno e quella di tipo due. Nel primo caso, che interessa tipicamente i bambini, il pancreas non riesce a produrre l'insulina a causa e la terapia prevede la somministrazione dell'insulina dall'esterno. Nel secondo caso, invece, sono interessate le persone adulte e il problema non riguarda la produzione di insulina, ma il fatto che questa non riesce a funzionare. Questo aspetto è generalmente legato a un eccesso adiposo o alla sedentarietà, quindi più le persone hanno un problema di grasso viscerale e meno si muovono, più il pancreas produce insulina che non riesce a svolgere il suo lavoro. Da qui un alto livello di zucchero nel sangue. È una malattia molto diffusa ed è legata a uno stile di vita che favorisce il diabete. Si stima che la malattia interessi 500 milioni di persone nel mondo, mentre in Svizzera sono 500 mila gli individui che soffrono di questa patologia".

Il diabete si può prevenire?
"Il diabete è una malattia che in gran parte si può prevenire. Su questo ci concentriamo soprattutto sulla forma di diabete di tipo 2, quello correlato all'obesità e alla sedentarietà. La stretta correlazione di questa malattia con uno stile di vita sbagliato ci fa capire come sia fondamentale sin dall'età infantile avere uno stile di vita corretto, che ci porti ad arrivare in età adulta a non essere in sovrappeso e avere una vita attiva. È in questo modo che l'incidenza di diabete si riduce notevolmente".

Come si cura il diabete?
"Il diabete si cura in primis contrastando l'iperglicemia, ma bisogna fare una distinzione per i due tipi di diabete. In quello di tipo 1 il problema è la mancanza di insulina, per questo la terapia riguarda la somministrazione di quest'ultima. In quello di tipo due, invece, il problema riguarda l'insulina che non funziona, quindi si devono utilizzare dei medicamenti atti alla riduzione e al controllo dei valori glicemici. Una persona affetta da diabete e ben curata, con uno stile di vita corretto, ha valori glicemici normali. È però importante sottolineare che la cura del diabete di tipo 2 non si ferma al controllo della glicemia, ma deve allargarsi a tutti i fattori di rischio cardiovascolare. Un diabete ben controllato è una malattia in cui la glicemia è a posto, la pressione è ben controllata, il colesterolo è ben controllato, ma si smette anche di fumare e si contrasta l'eccesso di peso e lo stile di vita sedentario. Questo perché il diabete di tipo 2 si associa facilmente a eventi cardiovascolari come ictus e infarti, per cui controllare i singoli fattori risulta l'arma migliore che ci consente di ridurre l'incidenza di problematiche maggiori".

Quali novità ci sono nell’ambito delle cure?
"La buona notizia è che negli ultimi anni l'armamentario farmacologico per contrastare questa patologia si è ampliato molto. I nuovi medicamenti sono medicamenti innovativi, dico nuovi, ma in realtà si utilizzano ormai da almeno una decina di anni. Si tratta di farmaci che non agiscono solo sulla glicemia, ma che spesso consentono anche di migliorare altri aspetti, come il peso del paziente. Sono medicine che hanno anche dei grossi dati di protezione cardiovascolare e cardiorenale, esiste infatti una classe di farmaci che è in grado di contrastare la progressione dell'insufficienza renale e addirittura di migliorarla. Sono dati che ci fanno ben sperare per il futuro della cura di questa malattia".