
Sta facendo discutere nel mondo della gastronomia, non solo quella svizzera ma di tutta Europa, la decisione del Consiglio Federale di vietare l'immersione delle aragoste e degli astici vivi in acqua bollente per cucinarle. Ma cosa ne pensano gli chef?
Bernard Fournier"E' una grandissima cavolata, per usare un eufemismo. Non si può cucinare un'aragosta già morta: rimarrebbe poco polpa, peraltro molle e stopposa. Sarebbe uno spreco di cibo.E poi, se seguiamo lo stesso principio, allora smettiamo di cucinare i maiali, o il tonno, o tanti altri animali che non soffrono meno dei crostacei. I politici svizzeri dovrebbero fare un corso di cucina o discutere con gli chef, come fa il Parlamento Europeo, prima di prendere questo tipo di provvedimenti. Con una misura del genere tanto vale smettere di cucinare aragoste: ma così danneggiano l'alta cucina nazionale".
Oliver Bondini"Trovo che la scelta del Consiglio Federale sia sensata e la appoggio pienamente. Molti miei colleghi obiettano che sia l'unico modo per cucinarle: vorrà dire che si toglieranno le aragoste dalla carta. Non c'è motivo di infliggere torture agli animali, dobbiamo avere il coraggio di rinunciare a quello che non va più bene e porci un limite. Siamo nel 2018, noi chef dobbiamo essere in grado di rimanere al passo con i tempi, sostituendo le aragoste con qualcosa che non vada cotto vivo. Se non teniamo un'etica in cucina tanto vale cominciare a cucinare foche, delfini, per non dire altro..."
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