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Esercizi per migliorare la personalità
Redazione
12 anni fa
Lo sapevate che con dei semplici esercizi si può migliorare la propria personalità? Lo spiega Richard Davidson

La propria personalità e, di conseguenza, il proprio umore possono essere cambiati. Il tutto parte da semplici esercizi mentali. Perché tanto la personalità, quanto l'umore, dipendono proprio dal cervello. A suggerire alcuni esercizi per permetterci di migliorare il nostro carattere ormai logorato da stress e svariati fattori esterni, il neuroscienziato e psicologo Richard Davidson.Proprio Davidson ha coniato un nuovo termine che ben si presta ai suoi esercizi, la neuroscienza affettiva. Gli esercizi da lui proposti tendono infatti a portare il soggetto ad atteggiamenti più felici, eliminando atteggiamenti impulsivi. Insomma, Davidson promette, attraverso i suoi consigli, l'ottenimento di una maggiore consapevolezza di sé. In questo articolo cercheremo di esporvi quelli che vengono ritenuti i migliori esercizi. Natuarlmente non sono gli unici e, se foste curiosi di approfondire la questione, vi basta acquistare il libro dello stesso Richard Davidson dal titolo The emotional life of your brain.Cominciamo ora a vedere quali esercizi sono ritenuti maggiormente degni di nota. A cominciare un consiglio preso in considerazione e descritto nientemeno che dalla rivista Forbes. Si tratta di migliorare sé stessi a partire dal posto di lavoro. Se avete un ufficio o lavorate in un open space in cui avete la vostra personale scrivania (così purtroppo non è per tutti i posti di lavoro), prendete la buona abitudine di riempire la scrivania o le pareti del vostro ufficio con ricordi felici. Fotografie di famiglia, ricordi delle vacanze e quant'altro. Ogni tanto - quando sentite che vi state abituando a questi oggetti - cambiateli con altri ricordi, in modo da riservarvi sempre nuove emozioni. Lo stesso fate a casa, anche l'ambiente domestico - sebbene dovrebbe esserlo - non sempre è rilassante. Quando sentite di dover ringraziare qualcuno, prendete l'abitudine di farlo guardando negli occhi il vostro interlocutore. Anche l'abitudine di fare complimenti al prossimo è cosa da acquisire. Ciò vi porterà a vedere il buono che c'è nel prossimo, nella vita e, soprattutto, in sé stessi. Abbiate l'abitudine di tenere una sorta di diario, in cui scrivere i momenti più felici della giornata.Da non sottovalutare, la meditazione. Quando siete ben svegli e concentrati, sedete con la schiena eretta. A questo punto ponete la vostra attenzione sulla respirazione e sui segnali del vostro corpo.Davidson consiglia inoltre - al fine di aumentare il proprio livello di attenzione - di abituarvi a riservarvi 10 minuti buoni, solo per voi stessi. Per 10 minuti al giorno, entrate in una stanza silenziosa, in cui ci siete solo voi e l'aria che respirate. Nessun altro a parte voi. Per il tempo consigliato, fissate il vostro sguardo su un punto solo della stanza, e concentratevi su di esso. Cercate di non distrarvi nemmeno un istante. Ed evitate di guardare in continuazione l'orologio. Dieci minuti sono tanti, ma continuare a guardare l'ora sarà fonte di stress e non di rilassamento.Ponete attenzione anche agli altri, e non solo su voi stessi. Osservare il linguaggio del corpo di chi vi circonda e prestare attenzione ai toni utilizzati dall'interlocutore, aumenterà il vostro intuito facendovi sentire quali emozioni prova chi vi sta di fronte.Prendete l'abitudine di compilare una lista con tutti quegli eventi o comportamenti che scatenano in voi risposte poco adeguate o troppo emotive. Una volta compilata la lista, pensate a tali eventi per un buon quarto d'ora, respirando molto profondamente. Ciò vi porterà ad essere meno impulsivi.Per quanto possa sembrare brutto da pensare, un buon modo per migliorare la propria elasticità mentale è l'abitudine di prendersi una decina di minuti, per 4 o 5 volte a settimana, in cui pensate ad un amico, un conoscente o un parente malato, sofferente. Respirate profondamente pensando a questa persona, mettetevi nei suoi panni e cercate di sentire compassione.Questi,  in sinte

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