A distanza di 36 anni dall'ultima volta, la Svizzera ha trionfato all'Eurovision Song Contest. Lo ha fatto con Nemo e il suo brano "The Code". Dopo Lys Assia e Celine Dion, il cantante di Bienne ha portato così il microfono di cristallo nello stato federale per la terza volta. Sul podio anche la Croazia con Baby Lasagna e l'Ucraina con il duo Alyona Alyona e Jerry Heil. Con la sua canzone, Nemo ha totalizzato 591 punti, precedendo il rappresentante della Croazia, al secondo posto con 547. L'italiana Angelina Mango si è piazzata settima con il brano "La Noia", vincitore di Sanremo. Venticinque i Paesi che si sono sfidati nella gara, dopo che nel pomeriggio era stata decisa l'esclusione dell'artista olandese Joost Klein, per una denuncia presentata da una donna del team di produzione.
La parola al vincitore
"Spero che questo concorso possa continuare a incoraggiare la pace e la dignità di tutti", ha dichiarato un emozionato Nemo ritirando il premio. Il cantante ha portato sul palco della Malmo Area anche una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, che rappresenta le persone di genere non binario, in cui l'artista si riconosce. Anche dal punto di vista musicale, il brano, scritto in inglese, è molto vario, con elementi di rap, drum and bass e opera. Per un Paese come la Svizzera, "avere un titolo che incorpora la non-binarietà non è cosa da poco", ha dichiarato Nemo alla conferenza stampa che ha seguito il concorso, sottolineando che attualmente in Svizzera non esiste un terzo pronome ufficiale e chiedendo una migliore rappresentazione della comunità non-binaria in politica.
Le congratulazioni
L'artista ha ricevuto le congratulazioni di numerose personalità politiche, tra cui la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ha commentato su X: "Questa vittoria è il riconoscimento delle molteplici doti e della personalità di questo talento musicale". L'anno prossimo toccherà proprio alla Svizzera ospitare l'Eurovision, come da parssi. Le città di Zurigo, Berna, Ginevra e Basilea sono state indicate come possibili sedi dell'evento.
Un'edizione che, forse come non mai, ha avuto anche risvolti politici, per la difficile situazione internazionale. Il conflitto in Medio Oriente ha impattato sia dentro che fuori la Malmo Arena, dove si è tenuto l'Eurovision Song Contest. Nei giorni scorsi per le strade della città ci sono state diverse manifestazioni, ma i riflessi di ciò che sta succedendo in Israele e a Gaza si sono fatti sentire anche ieri sera durante la finale.
Eden Golan, l'artista che rappresenta Israele, è stata pesantemente fischiata dal pubblico in sala, come già successo nella semifinale, così come la giuria al momento delle votazioni, mentre all'esterno dell'arena manifestanti filo-palestinesi, tra cui anche Greta Thunberg con la kefiah al collo, hanno tentato di avvicinarsi con un corteo non autorizzato. Sono stati fermati e allontanati dalla polizia, che ha poi creato un cordone di sicurezza a 200 metri dagli ingressi dell'edificio per impedire nuovamente l'avvicinarsi dei manifestanti e per garantire il deflusso a fine serata.