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Gli animali che possono sopravvivere nello spazio
Redazione
17 anni fa
Gli scienziati della Kristianstad University, Svezia, hanno attuato un curioso esperimento spaziale

Gli scienziati della Kristianstad University, Svezia, hanno attuato un curioso esperimento spaziale. Hanno preso un gruppo di Tardigradi in Kazakistan, per poi spedirli nello spazio a bordo della sonda FOTON-M3 dell’European Space Agency (Esa). Lo scopo dell’esperimento era quello di testare la resistenza, al vuoto cosmico e ai raggi ultravioletti, di questi esseri; con risultati straordinari. Ma andiamo con ordine: che cosa sono i Tardigradi? Si tratta di minuscoli esseri viventi multicellulari, la loro grandezza varia dai 0.3mm ai 0.5mm; vivono in acqua nutrendosi del succo citoplasmatico di alghe e muschi. La loro particolarità è quella di poter rinsecchire, se fuori dall’acqua, entrando in uno stato di morte apparente, anche per diversi anni; ma se reidratati, anche con una sola goccia d’acqua, questi riprendono la loro forma originaria, riacquistando tutte le loro funzioni vitali. Questi esseri minuscoli sono presenti un po’ ovunque e nella loro forma essiccata possono sopravvivere alle condizioni più estreme, ad esempio ne sono stati trovati nell’oceano a profondità di 6000m, dove la pressione è molto alta e la temperatura estremamente bassa; e, sempre nella loro forma essiccata, posseggono una grande resistenza alle radiazioni. Queste loro caratteristiche hanno reso questi microscopici esseri perfetti all’esperimento dei ricercatori svedesi. Come detto l’esperimento consisteva nell’inviare nello spazio i Tardigradi, per lo scopo gli scienziati hanno scelto due specie di questi: il Richtersius coronide e il Milnesium tardigradum (nella foto). Una volta giunti nello spazio, e quindi lasciati liberi, i ricercatori hanno riscontrato il risultato seguente: gli appartenenti alla prima specie non sono sopravvissuti alle radiazioni ultraviolette (che nello spazio sono maggiori); tra gli esponenti della seconda specie, invece, sono sopravvissuti tre esemplari i quali sono anche riusciti a riprodursi. Questo li rende i primi animali multicellulari in grado di sopravvivere nello spazio. Quando la sonda è stata richiamata sulla Terra, gli scienziati hanno reidratato i Tardigradi; ora stanno cercando di capire la reazione del loro organismo alle radiazioni UV e ai raggi cosmici, nonché come siano potuti sopravvivere in assenza d’aria. Il fine è quello di comprendere se e come i vari organismi presenti sulla Terra potrebbero sopravvivere a voli interplanetari.

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