Il primo agosto scatta l'Earth Overshoot Day 2024, il giorno del sovrasfruttamento della Terra calcolato ogni anno dal Global Footprint Network, che indica come in soli sette mesi sia stato già utilizzato ciò che la Terra impiega 12 mesi per rigenerare. A livello globale stiamo consumando l'equivalente di 1,7 pianeti all'anno, cifra che potrebbe arrivare nel 2030 a due pianeti sulla base delle tendenze attuali. L'Earth Overshoot Day si calcola dividendo la biocapacità del Pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell'anno) per l'impronta ecologica dell'umanità (la domanda delle nostre società per quello stesso anno) e moltiplicando tutto per 365, i giorni di un anno.
Un debito ecologico cresciuto
Questo vuol dire che da domani l'umanità ha già "finito" tutte le risorse che la natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito. L'umanità, con i suoi oltre 8 miliardi di abitanti, consuma in quantità eccessive, oltre le capacità di rigenerazione (e riassorbimento) del Pianeta. Cinquant'anni anni or sono, nel 1974, l'Overshoot day cadeva il 30 novembre: si sforava di un mese il budget annuale. Nel 2004 il 2 settembre e nel 2014 il 5 agosto. La data è sempre andata anticipandosi e il debito ecologico è cresciuto.
Le conseguenze
Secondo il Wwf la persistenza per oltre mezzo secolo di questo stato di sovrasfruttamento della natura ha portato una drastica perdita di biodiversità, un eccesso di gas serra di origine antropica nell'atmosfera, i cui effetti stanno diventando più evidenti con l'aumento della frequenza e dell'intensità di ondate di calore, incendi boschivi, siccità e inondazioni, rappresentando una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza.