
Centinaia di migliaia sono i chilometri di cavi in fibra ottica che corrono lungo i fondali degli oceani del nostro pianeta. Essi permettono le trasmissioni di dati a livello mondiale. A differenza di quello che può sembrare “Internet” – nella sua globalità - utilizza questo mezzo di trasmissione che si è dimostrato nel tempo molto performante e affidabile.La mappa nella foto mostra quanto è vasta e diffusa la rete dei cavi sottomarini. È stata costruita in decenni e circa il 98% dei dati mondiali viaggia proprio sott’acqua. La posa del primo cavo risale al 1850 realizzato tra l’Inghilterra e la Francia seguito da un secondo nel 1858 che collegava l’Irlanda con il Canada per le prime comunicazione via telegrafo. Attualmente i cavi in uso sono 430 per un totale di oltre un milione di chilometri. A questi vanno aggiunti i cavi ad uso governativo e militare di cui non si hanno dettagli.Un tempo le multinazionali telefoniche realizzavano questi progetti. Negli ultimi 15 anni, realtà ben note come Google, Facebook, Microsoft e Amazon sono diventati i principali ideatori e realizzatori dei progetti di interconnessione tra i diversi continenti in quanto sempre più forte è la loro necessità di connettere le proprie reti e i propri data center delocalizzati nei vari emisferi.Google per esempio finanzia la costruzione di cavi sottomarini lunghi oltre 6500 chilometri che collegano la costa occidentale americana con l’Europa.Si chiama invece Marea il cavo che trasporta i dati Microsoft e Facebook. Si snoda per oltre 6000 chilometri e pesa 464 tonnellate, parte da Bilbao e arriva a Virginia Beach negli USA. E’ posato alla profondità media di 3.000 metri.I cavi sottomarini, rispetto ai satelliti geostazionari a 36.000 km dal suolo, hanno una latenza di trasmissione dei dati nettamente inferiore e per fare un esempio posso trasmettere oltre 70 milioni di video ad alta definizione in streaming simultaneamente. L’aspetto della sicurezza delle comunicazioni sottomarine di tutto il mondo ha la massima priorità perché sono infrastrutture critiche alla stessa stregua di una centrale atomica o una base militare. Eventuali attacchi a queste infrastrutture posso avere ripercussioni traumatiche a livello Paese o addirittura di continente.Ci sono stati diversi casi di sabotaggio e taglio dei cavi sia durante la prima che la seconda guerra mondiale e anche in tempo di pace in quanto i cavi non hanno una vera e propria protezione rispetto al diritto internazionale. Si stimano almeno 50 cavi all’anno che devono essere riparati per svariati motivi naturali e umani.Fortunatamente il sistema di queste dorsali è studiato per avere un alto grado di ridondanza e posso garantire una continuità nella loro trasmissione ma non con la stressa qualità in tutte le regioni del mondo. Nel 2015, il New York Time ha riportato che sottomarini e navi spie russe si sono posizionati per un lungo periodo nei dintorni delle dorsali nel Nord Atlantico per mappare il percorso di ogni singolo cavo. Fonti Governative americane asseriscono già da tempo che un attacco a queste strutture causerebbe un danno “potenzialmente catastrofico”.La paura di un massiccio attacco ai cavi sottomarini è probabilmente esagerata però azioni di spionaggio e attacchi in questo settore hanno diversi precedenti storici. Per questo forti investimenti governativi sono stati pianificati per escludere casi simili futuri.
La mappatura dei cavi la si trova al seguente indirizzo web: www.submarinecablemap.com
Carlo Del BoInternational Security Advisor
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