Tutti abbiamo paura della noia e proviamo a evitarla, perché quando ci annoiamo ci sembra di sprecare il nostro tempo. Eppure, si dice che alcune buone idee siano proprio il risultato del tedio. Nel 2012 gli psicologi Sandi Mann e Rebekah Cadman della University of Central Lancashire hanno verificato questi ipotesi.

Sono stati quindi effettuati due esperimenti. Per il primo sono state scelte 80 persone e a 40 di loro sono stati assegnati dei compiti che provocavano la noia. Dopodiché, i ricercatori hanno chiesto a tutti e 80 gli individui di trovare dei possibili utilizzi alternativi per dei bicchieri di plastica. Il risultato? Le persone che erano state “costrette” ad annoiarsi, hanno individuato circa un terzo di possibilità in più rispetto agli altri.

Purtroppo, in questo caso più non significa meglio. La valutazione della creatività media delle risposte ha infatti mostrato che la gente “annoiata” non avrebbe utilizzato i bicchieri in maniera migliore.

Per il secondo studio sono stati coinvolti 90 individui. 30 di loro facevano parte del gruppo di controllo, 30 dovevano dedicarsi a una lettura noiosa e i restanti erano occupati a ricopiare dei numeri di telefono dall’elenco. Il risultato ha ricalcato quello dell’esperimento precedente, ma con alcune differenze: gli psicologi inglesi hanno scoperto che la trentina di persone che aveva letto era più “fornita” di idee rispetto a quella che aveva scritto i numeri. Ciò significa che la noia provocata dalla lettura si è rivelata più “efficace” a livello quantitativo. Anche in questo caso però, la creatività delle idee, calcolata con dei coefficienti specifici, è rimasta quasi uguale per tutti.  Insomma, annoiarsi potrà anche favorire la nascita di nuove idee, ma non è detto che queste siano valide o utili.