Mostre
Le migliori immagini del fotogiornalismo esposte a Monte Carasso
Mariupol Maternity Hospital Airstrike. Evgeniy Maloletka.
Mariupol Maternity Hospital Airstrike. Evgeniy Maloletka.
Redazione
un anno fa
Dal 1 al 24 settembre la prestigiosa mostra itinerante "World Press Photo Exhibition", esposta ogni anno in 120 città in tutto il mondo, fa ritorno a SpazioReale per l’unica tappa nella Svizzera italiana.

Dopo un’apertura di stagione dedicata alle peculiarità architettoniche del territorio, SpazioReale torna ad aprirsi sulla scena fotografica internazionale con la World Press Photo Exhibition 2023. Dal 1 al 24 settembre i sotterranei dell'Antico Convento delle Agostiniane a Monte Carasso ospiteranno le 120 fotografie finaliste della prestigiosa mostra itinerante, che ogni anno viene esposta in 120 città in tutto il mondo. Giunta alla sua 66esima edizione, anche quest'anno la mostra premia i migliori fotografi professionisti della stampa, i fotogiornalisti e i fotografi documentaristi che, attraverso un loro scatto, abbiano saputo ritrarre un avvenimento particolarmente rilevante sul piano giornalistico. Grazie a questo approccio, la fondazione olandese World Press Photo Foundation mira a contribuire alla costruzione di una ‘storia mondiale’ del miglior giornalismo visivo. Le immagini che compongono l'esibizione offrono dunque una vibrante testimonianza degli avvenimenti, delle notizie e delle ‘storie’ che sono state al centro della scena mediatica nel corso del 2022: dagli effetti devastanti della guerra russa-ucraina, alla crisi climatica fino ai movimenti per la rivendicazione dei diritti delle donne.

La selezione

Dallo scorso anno gli scatti concorrenti sono dapprima suddivisi in base alla regione di provenienza (Africa, Asia, Europa, Nord America e America Centrale, Sudamerica, Sudest Asiatico e Oceania) e successivamente valutati sulla base di categorie legate al ‘formato’: Singole, Storie (3-10 fotografie), Progetti a lungo termine (progetti su un singolo tema, 24-30 fotografie) e Open Format (gamma e/o una miscela di mezzi di narrazione in cui il principale contenuto visivo è la fotografia). Da questa prima selezione di ‘vincitori regionali’ vengono poi estratti i ‘global winners’, premiati su scala mondiale.

La foto dell'anno

La fotografia premiata come World Press Photo Of The Year – opera del fotografo ucraino Evgeniy Maloletka – ritrae l’attacco aereo all’ospedale della maternità di Mariupol. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, gli attacchi della Russia contro le città ucraine hanno causato la morte di almeno 21'000 civili. Quando le forze russe hanno invaso l’Ucraina, il 24 febbraio 2022, hanno immediatamente preso di mira il porto di Mariupol devastando la città, compresi numerosi obiettivi civili, come l’ospedale materno immortalato da Maloletka. Un’indagine dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha concluso che l’ospedale è stato deliberatamente preso di mira dalla Russia, in violazione del diritto umanitario internazionale, e che i responsabili hanno commesso un crimine di guerra.

Mariupol Maternity Hospital Airstrike. Evgeniy Maloletka. 
Mariupol Maternity Hospital Airstrike. Evgeniy Maloletka. 

La storia dell'anno

La serie di scatti “Il prezzo della pace in Afghanistan”, opera del fotografo danese Mads Niessen, è invece stata premiata come World Press Photo Story Of The Year. La prima fotografia della serie ritrae Khalil Ahmad, un bambino afgano di 15 anni i cui genitori, confrontati con l’incapacità di far fronte alle spese necessarie a nutrire la famiglia, hanno preso la decisione di vendere il rene del figlio per 3’5000 dollari. Nel 2022 il 97% della popolazione afgana viveva al di sotto della soglia di povertà e il 95% degli abitanti non aveva da mangiare.