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L'importanza dello sguardo durante il sesso
Redazione
16 anni fa
Grazie agli occhi è possibile conoscere, e farsi conoscere, chi ci sta di fronte, anche senza troppe parole

Grazie agli occhi, ed in particolare allo sguardo, è possibile conoscere, e farsi conoscere, chi ci sta di fronte, anche senza troppe parole.Lo sguardo e le sue variazioni possono, indirettamente, raccontare più di quanto vogliamo; a dipendenza della situazione e di come la affrontiamo lo sguardo può essere: distratto, sfuggente, assente, intermittente, seduttivo, ammaliatore, pungente, presente, caldo, amorevole, amichevole, ironico.Il detto "gli occhi sono lo specchio dell'anima" sembra dunque una verità, ma vediamo che ruolo può giocare lo sguardo in un rapporto di coppia e, più in particolare, nell'atto sessuale.Comunemente, durante il rapporto, si tende a chiudere gli occhi per lasciarsi andare in un vortico di sensazioni miste a fantasie che accentuano il piacere; ma non per tutti è così: per alcuni chiudere gli occhi durante il rapporto è sì un modo per focalizzare l'attenzione sulle sensazioni proprie date dagli impulsi del corpo, ma, allo stesso modo, equivale ad escludere il partner.Molte volte, infatti, durante la ricerca del proprio piacere personale si tende ad interrompere i contatti con il partner, arrivando, a volte, a dare istruzioni in modo da accrescere il piacere stesso. A volte è giusto chiedere al partner cosa si vuole, purché ciò non diventi una costante.Una domanda che l'autore dell'articolo originale, Dr. Sessuologo Giacomo Del Monte, pone, è: in che modo può venire a crearsi un'intimità, un contatto emotivo con l'altra persona se io me ne vado per la mia strada? Perché pensare che il piacere provato sia maggiore se vado per la mia strada piuttosto che rimanendo in una profonda intimità con il partner?Allo stesso modo se, ad esempio, una donna ci domanda in continuazione di essere toccata in un certo modo piuttosto che in un altro, ecco che sorgono due possibili alternative: la prima, lei ha bisogno di sentire quel contatto sotto controllo; la seconda, lui dimostra palesemente di non conoscere affatto né lei, né tanto meno ciò che desidera.A questo punto il Dr. Del Monte precisa che tenere gli occhi chiusi non significa necessariamente estromettere l'altro; semplicemente propone di "rischiare" tramite l'utilizzo di approcci nuovi; se, effettivamente si riesce ad avere un legame più profondo in un guardarsi reciprocamente negli occhi.E' altresì vero che si può essere distanti dal partner anche tenendo gli occhi aperti (anzi qui si rischia di dimostrarlo palesemente), ma è anche possibile che lo sguardo ci aiuti a scoprire nuove vibrazioni con l'altro arrivando a percepire sia la pelle (il contatto), che il partner stesso (le sue stesse emozioni).A questo proposito l'autore David Schnarch scrisse un libro in cui affermò l'importanza di giungere, durante il rapporto sessuale, a quel punto di comfort per cui tenere gli occhi aperti costituirebbe un incremento dello stato di eccitazione, invece che l'opposto (distrazione, sensazione di ansia che riduce il piacere). Insomma, vedere il proprio partner dovrebbe diventare un'estensione del contatto emotivo, non una distrazione.Ad ogni modo, prima di tentare l'approccio oculare durante il rapporto, sarebbe opportuno confrontarsi e risolvere tutti quei conflitti che, normalmente, le coppie tendono a nascondere, pensando così di "vivere meglio". Per questo è bene, non solo nella vita di coppia ma anche per noi stessi, guardarsi dentro, conoscersi bene (cosa molto più complessa di quanto si creda).Chiaramente alcuni potrebbero pensare che, seguendo tali consigli, non si arriverà più a fare l'amore, proprio per le difficoltà che presentano il "guardarsi dentro" ed il "risolvere i conflitti di coppia"; in realtà è sufficiente seguire i propri tempi; provare a guardare gli occhi del partner durante l'atto e chiuderli nel momento in cui ci si rende conto che si è imbarazzati o troppo emozionati. Ciò, progressivamente, porta ad una sempre maggiore comprensio

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