
Il principe non ci sarà, i sette nani non saranno nani (o almeno non tutti) e Biancaneve sarà latino-americana. Si sa questo e poco altro del film Disney in uscita nel marzo 2024 e che sarà il remake del celebre cartone del 1937 con cui molti bambini sono cresciuti. Poche informazioni che sono però bastate per suscitare polemiche e accuse alla Disney di continuare a cavalcare un eccessivo e ostentato politicamente corretto.
Le foto controverse
Ecco quindi che non vedremo più Dotto, Brontolo, Pisolo, Mammolo, Gongolo, Eolo e Cucciolo per come eravamo abituati a conoscerli: nel film che ha come sceneggiatrice Greta Gerwig (da oggi nelle sale svizzere con l’attesissimo "Barbie"), dei sette amici di Biancaneve solo uno sarà nano. Delle foto rubate sul set del film mostrano sette attori vestiti da sette ancora non precisate creature magiche e la nuova "più bella del Reame". Le immagini, pubblicate dal Daily Mail, sono state inizialmente bollate di "false" dalla Disney. In un secondo momento, la casa di produzione di Topolino ha però confermato che le foto ritraggono comunque delle controfigure degli attori che interpreteranno i "quasi-nani" e la principessa nel film. E che dire del principe che con il suo bacio risveglia l'amata? Beh, non era consensuale: Biancaneve si salverà quindi da sola. Inoltre, la ragazza che nella tradizione è “bianca come la neve” avrà il volto ambrato dell’attrice di origini polacche e colombiane Rachel Zegler, presto sul grande schermo con il prequel della saga di Hunger Games. Ad affiancarla nel ruolo della matrigna sarà Gal Gadot.
Cenerentola e l'aquila
Novità che fanno storcere il naso a qualcuno, ma per un narratore come Daniele Dell’Agnola sono sintomo di vitalità della storia. "Le fiabe sono sempre cambiate e sarebbe strano fermarle", osserva l'autore. Lo scrittore ticinese evoca un'altra celebre fiaba, anche questa oggetto di un amato cartone Disney e di un recente remake. "Credo ci siano 345 versioni diverse di Cenerentola. Già più di 2'000 anni fa, un geografo aveva scritto una versione in cui un'aquila ruba un sandalo a una bella giovane, facendolo poi cadere tra le braccia del Re di Menfi. Questi subito si innamora del sandalo, immaginandosi la bellezza della proprietaria, di cui si mette alla ricerca". Anche i fratelli Grimm propongono una Cenerentola un po' diversa rispetto a quella pensata dalla Disney. "Nella loro versione, le due sorellastre si tagliano le dita dei piedi e i talloni per potersi infilare la scarpetta, ma vengono smascherate dalla grande quantità di sangue".
Cannibalismo e necrofilia nella prima Biancaneve dei fratelli Grimm
Pure la storia di Biancaneve presenta più versioni. Nella prima redazione delle fiabe dei Fratelli Grimm, datata 1812, il cattivo non è la matrigna, ma la madre di Biancaneve. Invidiosa della bellezza della figlia di sette anni, la crudele madre chiede a un cacciatore di ucciderla e di portarle polmoni e fegato, che avrebbe cucinato con sale e pepe. Quando questo tentativo fallisce e Biancaneve mangia la mela avvelenata, il principe si innamora del cadavere, di cui diventa ossessionato. Il cannibalismo e la necrofilia vengono edulcorati dagli stessi Grimm nelle edizioni successive. Di fronte a dei dettagli e a delle implicazioni così diversi, l'invito di Dell'Agnola è di approcciarsi a tutte le versioni dello stesso racconto, scritte e cinematografiche. "Per avere pensiero critico bisogna leggere, documentarsi e informarsi", commenta lo scrittore. "Leggiamo e guardiamo tutte queste versioni e poi facciamo un confronto, coinvolgendo anche i bambini. Solo così potremo interrogarci su questi 'nuovi' sette nani e chiederci se preferiamo questi o quelli passati".
Fiabe che raccontano un'epoca
Anche il classico Disney del 1937 era espressione di un’epoca diversa, ma per Dell’Agnola le fiabe sono pure questo. "In ogni capitolo de' 'La torta in cielo', Gianni Rodari rielabora una fiaba. Fra queste c'è il racconto di una torta atomica che si presenta nel cielo di Roma. Siamo negli anni Sessanta e attraverso una fiaba, Gianni Rodari ci sta raccontando un'epoca in cui domina il terrore di una guerra atomica". Non resta quindi che vedere che epoca ci racconterà questa Biancaneve del 2024 e scoprire se ci riserverà ancora un “E vissero tutti felici e contenti”.