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Mentre una nuova polemica investe la sua rivale Fernanda Torres, Netflix "cancella" Karla Sofía Gascón dalle campagne promozionali negli Usa di "Emilia Pérez", il musical di Jacques Audiard pluricandidato agli Oscar. Il film è imperniato sul personaggio della narcotrafficante trans interpretato dalla diva spagnola, in cinquina a sua volta tra le migliori attrici protagoniste. Karla Sofía sarebbe dovuta arrivare questa settimana a Los Angeles per una serie di eventi al fianco di Audiard e delle co-star Zoe Saldana e Selena Gomez, ma il viaggio - scrive l'Hollywood Reporter - è stato cancellato a causa delle polemiche sui vecchi tweet dal sapore razzista e islamofobo emersi nei giorni scorsi proprio mentre stanno per cominciare le votazioni finali per gli Oscar.
Statuetta ormai tramontata
Il 2 marzo al Dolby Theater Karla Sofía avrebbe potuto fare la storia: la prima donna apertamente trans a vincere come attrice protagonista, ma anche un simbolo della sfida di Hollywood a Donald Trump dopo la guerra dichiarata dal neo-presidente sulle questioni di genere. La statuetta, alla luce della controversia, sembra ormai quasi certamente tramontata mentre Netflix, che ha investito milioni di dollari per assicurare la fortuna di Emilia Perez, starebbe ora cercando di contenere i danni per salvare le altre 12 candidature tra cui quelle di Zoe Saldana, migliore attrice non protagonista, e di Audiard, in corsa per la migliore regia.
Le scuse di un'altra attrice
Intanto anche la brasiliana Fernanda Torres, in gara per "Io sono ancora qui" di Walter Salles, è stata costretta a scusarsi per una performance del 2008 in "blackface" durante uno sketch comico nel programma televisivo brasiliano Fantástico, ma la sua posizione non sembra grave come per Karla Sofia, per la quale tutto è precipitato quando sono emersi, grazie all'occhio vigile di una giornalista musulmano-canadese, tweet del 2020 e 2021 in cui lei se la prende con i musulmani in Spagna e la fede dell'Islam "da mettere al bando". Altri tweet contengono critiche a George Floyd ("un truffatore tossicodipendente") ucciso dalla polizia in Minnesota, ironie sullo spirito di inclusività degli Oscar ("un festival afro-coreano") e perfino un commento su Adolf Hitler: "Semplicemente aveva la sua opinione sugli ebrei". Non hanno aiutato Gascón le nuove esternazioni sui social e in una lunga intervista alla Cnn in spagnolo non concordata con Netflix. Ed ecco dunque che Karla Sofía non sarà il 7 febbraio ai Critics Choice Awards al fianco di Saldana, Audiard e Selena Gomez, né l'indomani rappresenterà Emilia Pérez, come originariamente previsto, ai premi dei produttori.