
Uno speciale scanner elettronico che rileva la presenta all’interno dell’organismo di cellulari, armi e qualsiasi oggetto di metallo. Con questo apparecchio le amministrazioni carcerarie dell’Inghilterra e del Galles intendono fermare il continuo traffico di telefonini e altro, tra detenuti e visitatori. Telefonini nascosti dove non batte il sole - In effetti le carceri britanniche non sono affatto inespugnabili per i contrabbandieri di telefonini. Solitamente i detenuti riescono a portarsi in cella i cellulari che gli vengono portati dai visitatori infilandoseli su per l’ano. Secondo il ministro David Hanson, competente in materia penitenziaria, l’installazione di questi particolari scanner in ogni prigione è l’unico deterrente al traffico illegale di cellulari. Una sorta di "sedia eletrrica" - La macchina infernale si chiama B.O.S.S., ovvero Body Orefice Security Scanner, una sorta di sedia sulla quale viene fatto accomodare il soggetto da perquisire e che in pochi secondi viene esaminato da cima a fondo evitando a lui e alle guardie il vecchio sistema dell’ispezione rettale manuale. Lo scanner presto in 102 prigioni - Le prove che sono state fatte nel carcere inglese di Woodhill hanno consentito di “portare alla luce” 21 telefonini custoditi tra le chiappe dei detenuti. Presto 102 penitenziari britannici avranno la loro “sedia elettrica” trova cellulari. Giorni contati dunque per le comunicazioni tra malviventi che d’ora in avanti dovranno escogitare nuovi sistemi per contattare l’esterno.
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