Gli utenti di internet continuano ad essere poco attenti e per niente furbi. Lo dimostra quella che ormai pare una "non notizia": nel 2015 la password più usata è stata ancora "12345", seguita dalla pure inossidabile "password".
Siamo alla soglia della "quarta rivoluzione industriale", i robot sono pronti a sostituirsi a noi e le intelligenze artificiali fanno passi da gigante, eppure sulle basi della sicurezza informatica facciamo cilecca.
A stilare la classifica delle parole chiave più usate, pubblicata dal sito Gizmodo, è la società SplashData sulla base di 2 milioni di password rubate negli attacchi durante l'anno appena trascorso. Una top ten quasi invariata rispetto agli anni precedenti, con poche e banali new entry - come "starwars", "welcome" e "1234567890" - che conferma come gli avvertimenti degli esperti di sicurezza informatica o il semplice buonsenso non valgano praticamente nulla.
Insomma gli internauti continuano a sottovalutare i rischi connessi con l'avere password deboli, facilmente intuibili e quindi aggirabili. Dopo "123456" e "password" la top ten stilata da SplashData è completata da: "12345678", "qwerty", "12345", "123456789", "football", "1234", "1234567" e "baseball". Un elenco che dovrebbe essere al contrario un promemoria sulle password da "non" utilizzare in nessun caso.
È vero che gli smartphone già si bloccano con l'impronta digitale e presto useremo gli occhi, le orecchie e perfino tatuaggi per sostituire l'odiosa password. Un colosso come Google sta lavorando a un sistema per fare a meno della parola chiave per accedere ai suoi servizi online. Nel frattempo però, in un mondo fatto ancora in prevalenza di password, meglio cambiarle oggi stesso cercando di usare stringhe complesse di testo e numeri. Perché la pigrizia e la scarsa fantasia fanno la fortuna anche degli hacker meno organizzati.
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