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Simona Atzori: "Danzo senza braccia per superare i pregiudizi della gente"
Simona Atzori: "Danzo senza braccia per superare i pregiudizi della gente"
Simona Atzori: "Danzo senza braccia per superare i pregiudizi della gente"
Redazione
6 anni fa
La ballerina italiana: "La difficoltà più grande della mia vita è stato imparare a gestire gli sguardi delle persone"

Simona Atzori è una ballerina e pittrice italiana un po’ fuori dal comune. Infatti è priva delle braccia dalla nascita, una diversità fisica che però non le ha impedito di raggiungere il successo. “Per me non c'è nulla di strano” scherza Simona “io sono sempre stata così”. Nel corso della sua carriera l'artista italiana ha sviluppato una grande empatia con il pubblico, con il quale è solita intrattenersi in quello che ama definire "scambio di vita". Simona è l’esempio di come un 'limite' possa diventare un’opportunità, un concetto che le piace trasmettere al pubblico "tenendo sempre presente le sensibilità di chi si ha difronte".

Il prossimo sabato (8 giugno) Simona sarà protagonista al Teatro Sociale di Bellinzona, in uno spettacolo, organizzato in relazione alla Corsa della Speranza, una manifestazione in favore dei malati di cancro che si terrà il 14 settembre a Lugano, nel quale si esibirà e incontrerà il pubblico. In attesa di questo evento Ticinonews ha avuto l’opportunità di intervistarla.

Simona Atzori, la sua arte è una forma espressiva che mischia danza e pittura. Da dov’è nata questa idea?L’arte ce l’ho nel sangue da quanto sono nata, la considero un dono. Mi sono appassionata alla danza e alla pittura già in tenera età e grazie al sostegno dei miei genitori ho avuto l’opportinutà di seguire questa mia passione. Nessuno avrebbe pensato che un giorno l’arte sarebbe diventata la mia professione, soprattutto a causa della mia diversità, ma grazie alla mia famiglia e alla mia grande perseveranza ho potuto trasformare il mio grande sogno in realtà.

Quali sono state le difficoltà più grandi che ha incontrato nel suo percorso artistico e di vita?La difficoltà più grande che ho incontrato, rispetto a quello che sono io e la mia forma fisica, è purtroppo stato lo sguardo degli altri. Benché io cercassi di accettarmi com’ero, con grande difficoltà, la gente vedeva solo il mio ‘limite’. Il giudizio degli altri è sempre stato un problema difficile da gestire che però non mi ha mai fermato, anzi, mi ha motivato ad andare oltre.

Fortunatamente con gli anni sono riuscita a capire che ognuno di noi ha i suoi limiti, alcuni sono facilmente visibili, altri no, ma tutti devono imparare a conviverci. Oggi ho molti più strumenti per gestire questi giudizi rispetto a quando ero una ragazza, l’attività artistica mi ha aiutata moltissimo, anche se ancora oggi mi capita di incrociare qualche sguardo spiacevole.

Qual è il messaggio che trasmette attraverso la sua arte?L’arte sono io, il mio 'problema' per me è una grande ricchezza. Nei miei spettacoli racconto la mia esperienza, a partire dalla mia nascita e le difficoltà che i miei genitori hanno dovuto affrontare per crescermi, accogliendo la mia diversità, che ha caratterizzato gran parte della mia e della loro vita.

Dal palco mi piace raccontare la mia storia in modo empatico e sentire gli spettatori che ho davanti per riuscire a condividere un momento unico insieme, anche in modo semplice, facendo però sempre capire loro che la gioia che vedono in me è il frutto di molti momenti difficili. Nei miei spettacoli permetto alle persone di rispecchiarsi nelle difficoltà che ho dovuto affrontare e che magari, sotto altre forme, stanno vivendo anche loro. 

Cosa porterà a Bellinzona?Nello spettacolo, che affianca il nobile scopo della Corsa della Speranza, porterò come sempre la mia esperienza di vita e la comunicherò attraverso la danza e la pittura. Dopodiché mi intratterrò con il pubblico in quello che mi piace definire uno ‘scambio di vita’. Ovviamente mi approccerò in punta di piedi, metaforicamente e fisicamente, cercando di avere sempre molto tatto e rispetto. Avendo perso mia madre per un tumore sento questa problematica molto vicina.

Parteciperà alla Corsa della Speranza?Purtroppo non potrò partecipare perché avrò uno spettacolo, ma sicuramente ci sarò con il cuore. Penserò a tutte le persone che conoscerò a Bellinzona, che non vedo l’ora di incontrare sabato prossimo! Per me sarà un onore e cercherò di dare il meglio.

Per maggiori informazioni relative alla Corsa della Speranza e allo spettacolo di Simona Atzori clicca qui.

ps

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