Clima
"Un anno estremamente caldo", il bilancio di MeteoSvizzera
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Redazione
4 giorni fa
Tutto il 2024 sotto la lente dell’Ufficio federale di meteorologia e climatologia: temperatura annuale vicina al record con 7,22 °C.

Il 2024 si sta per concludere e MeteoSvizzera tira le somme per quanto riguarda il clima nel nostro Paese durante l'anno appena trascorso. Secondo l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia, la Svizzera ha vissuto ancora una volta un anno estremamente caldo, iniziato con l'inverno più mite da quando sono iniziate le misurazioni. La primavera è stata eccezionalmente piovosa in molte zone, soprattutto sul versante sudalpino. L'estate ha visto il secondo agosto più caldo da quando sono iniziate le misurazioni e alcuni forti temporali. Verso la fine dell'autunno, si sono verificate nevicate da record alle basse quote.

Fig. 1: Selezione di eventi speciali dell’anno 2024. I valori relativi alla temperatura (ad es. +2,8 °C) sono deviazioni dalla norma 1991-2020. I dati relativi alle precipitazioni e al soleggiamento mostrano la percentuale della norma 1991-2020 (norma = 100%).

Temperatura annuale vicina al record

A livello nazionale la temperatura media annuale è attualmente di 7,22 °C (aggiornata al 18.12.2024). Ciò significa che il 2024 è attualmente di 1,4 °C più caldo della norma 1991-2020. L'anno 2023 aveva raggiunto una media nazionale di 7.25 °C, mentre il valore più alto da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864 è stato registrato nel 2022 con 7,42 °C.

Entro la fine dell’anno si prevede un nuovo record annuale per singole stazioni di misura della regione alpina centrale e orientale, come ad Andermatt, a Elm, a Davos o sul Säntis. Sul versante meridionale delle Alpi, il 2024 terminerà probabilmente come il terzo anno più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864, anche se la temperatura annuale nel 2023 è stata solo leggermente superiore.

L’anno più caldo è stato il 2022. La temperatura annuale in Svizzera è oggi di 2,9 °C più elevata rispetto al periodo di riferimento preindustriale 1871-1900 (andamento climatico rosso nella figura 1).

Fig. 2: La temperatura annuale in Svizzera dall'inizio delle misurazioni nel 1864. Il valore del 2024 è attualmente di 7,22 °C, cioè di 1,4 °C superiore alla norma 1991-2020 (linea tratteggiata verde). La linea rossa mostra l'andamento climatico, le linee rosse tratteggiate la relativa incertezza. Aggiornato al 18.12.2024.

L'inverno più mite da quando sono iniziate le misurazioni

La Svizzera ha vissuto l'inverno più mite dall'inizio delle misurazioni nel 1864. La temperatura dell’inverno 2023/24 è stata infatti di 2,8 °C superiore alla norma 1991-2020. Anche l'inverno 2019/20 era stato mite, con uno scarto di +2,6 °C rispetto alla norma.

Fig. 3: Temperatura invernale in Svizzera dall'inizio delle misurazioni nel 1864. L'inverno 2023/24 ha raggiunto 0,9 °C. Si tratta di 2,8 °C in più della norma 1991-2020 (linea tratteggiata verde). La linea rossa mostra l'andamento climatico, le linee rosse tratteggiate mostrano la relativa incertezza.

Febbraio estremamente caldo

Dicembre 2023 è risultato di 2,0 °C più mite della norma 1991-2020, il quinto mese di dicembre più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Anche il mese di gennaio 2024 è stato molto mite, con 1,6 °C in più della norma; localmente è stato uno dei mesi di gennaio più miti dall’inizio delle misure. Molte stazioni di misura hanno registrato nuovi record di temperatura massima giornaliera.

Con un’anomalia di +4,6 °C rispetto alla norma 1991-2020, la temperatura di febbraio 2024 ha raggiunto un nuovo record. Considerando tutti i mesi dell’anno, si è trattato della seconda deviazione dalla norma positiva più elevata da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Solamente il mese di giugno 2003 aveva fatto registrare un valore più alto, anche se in modo non significativo, con +4,7 °C. Anche il mese di marzo è stato più mite della media pluriennale.

Sul versante meridionale delle Alpi, il caldo di febbraio ha fatto registrare valori ben superiori ai precedenti primati. Ad esempio, a Poschiavo il mese è stato più mite di 1,6 °C rispetto al precedente primato di febbraio 2020. Il favonio ha sicuramente contribuito a questo valore estremamente alto, portando condizioni molto miti in alcune zone dal 2 al 5 febbraio.

Inverno ricco di precipitazioni

In Svizzera il mese di dicembre 2023 aveva fatto registrare precipitazioni ampiamente superiori alla media. Per più di 90 stazioni di misura, si è trattato di uno dei cinque o addirittura dei tre mesi di dicembre più piovosi dall'inizio delle misurazioni. A livello locale, sono stati registrati alcuni nuovi primati mensili. In gennaio, sul versante nordalpino si sono verificate precipitazioni superiori alla media su un'ampia area, mentre il mese di febbraio sul versante meridionale delle Alpi e in Engadina è stato localmente il più piovoso o il secondo più piovoso dall'inizio delle misurazioni.

Le precipitazioni totali dell’inverno 2023/24 hanno raggiunto il 130-160% della norma 1991-2020. In Engadina è stato raggiunto il 180% della norma, mentre al Sud alcune stazioni hanno registrato valori ancor più elevati e localmente si è trattato di uno dei dieci inverni più piovosi da quando sono iniziate le misurazioni.

Tanta neve nelle Alpi orientali

Alle quote più alte delle Alpi orientali, l'altezza del manto nevoso è risultata per tutto l'inverno significativamente superiore alla media del periodo 1991-2020. Nelle altre zone montane del versante nordalpino e in Vallese, all'inizio dell'inverno l’altezza della neve è stata superiore alla media per un lungo periodo.

Sulle montagne del versante meridionale delle Alpi sono cadute notevoli quantità di neve fresca soprattutto tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo. Solamente a partire da inizio marzo il manto nevoso è rimasto significativamente superiore alla media 1991-2020.

Fig. 4: Altezza della neve nell'inverno 2023/24 nei siti di misurazione del Weissfluhjoch (Alpi orientali) e del San Bernardino (versante meridionale delle Alpi).

Primavera mite, piovosa e senza sole

La temperatura media nazionale della primavera 2024 è stata di 0,8 °C superiore alla norma, risultando così la settima più calda dal 1864. Il mese di marzo è stato molto più mite della media, mentre la temperatura di aprile è stata solo leggermente superiore alla norma; maggio, invece, ha fatto registrare temperature vicine alla media.

Nella maggior parte delle regioni svizzere le precipitazioni primaverili sono risultate superiori alla norma. Le anomalie positive maggiori sono state registrate sul versante meridionale delle Alpi e nelle aree ad esso adiacenti, a causa dei mesi di marzo e maggio molto piovosi. Diversi siti di misurazione con serie storiche di oltre 100 anni hanno registrato una delle dieci primavere più piovose, alcuni addirittura una delle tre più piovose. A Elm, la somma delle precipitazioni stagionali è stata di circa 600 mm, valore più elevato da quando sono iniziate le misurazioni nel 1878 e simile a quello misurato nella primavera del 1896.

Fig. 5: Distribuzione spaziale dei totali delle precipitazioni della primavera del 2024, indicata in percentuale della norma 1991-2020.

In primavera la durata del soleggiamento ha raggiunto solo il 70-80% della norma 1991-2020. Per diverse stazioni di misura si è trattato di una delle dieci primavere meno soleggiate da quando sono iniziate le misurazioni. Samedan in Alta Engadina ha registrato la primavera meno soleggiata da quando sono iniziate le misurazioni nel 1901. L'ultima volta che il numero di ore di sole era stato analogamente basso fu nel 1988.

Luglio caldo, secondo agosto più caldo

In Svizzera la temperatura media dell’estate 2024 è stata di 1,6 °C superiore alla norma 1991-2020. Si è trattato della sesta estate più calda da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Nelle Alpi, è stata registrata la terza o la quarta estate più calda dall’inizio delle misure.

La temperatura nazionale di giugno è stata solo leggermente superiore alla norma 1991-2020. Sul versante meridionale delle Alpi, essa è stata leggermente al di sotto della norma in molte località. La Svizzera ha poi vissuto il decimo luglio più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. In singoli siti di misurazione di montagna e al Sud è stato uno dei cinque mesi di luglio più caldi mai registrati.

L'estate si è conclusa con il secondo agosto più caldo del Paese da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Nove stazioni di misura con serie storiche più lunghe di 60 anni hanno registrato l'agosto più caldo dall'inizio delle misurazioni. Per il Weissfluhjoch e per il Säntis si è trattato del mese più caldo di sempre da quando sono iniziate le misurazioni.

Fig. 6: Temperatura di agosto in Svizzera dall'inizio delle misurazioni nel 1864. L'agosto 2024 ha raggiunto i 17,1 °C. Si tratta di 2,7 °C al di sopra della norma 1991-2020 (linea tratteggiata verde). La linea rossa mostra l'andamento climatico, le linee rosse tratteggiate la relativa incertezza.

A sud delle Alpi le temperature estremamente elevate di agosto hanno provocato un numero insolitamente elevato di notti tropicali. Lugano ha registrato un numero record di 41 notti tropicali durante i tre mesi estivi, a fronte del record precedente di 33 notti tropicali, misurate nella leggendaria estate calda del 2003.

Giugno piovoso in alcune regioni, agosto molto soleggiato

L'insieme dei tre mesi estivi ha visto precipitazioni inferiori alla media, comprese tra il 70 e il 90% della norma 1991-2020. Sul versante meridionale delle Alpi, singole stazioni di misurazione hanno registrato meno del 60% delle precipitazioni medie stagionali.

In alcune regioni il totale delle precipitazioni di giugno ha raggiunto il 140-180% della norma 1991-2020. Sul versante nordalpino si è trattato localmente di uno dei mesi di giugno più piovosi dall'inizio delle misurazioni. Nei mesi di luglio e agosto, invece, i totali mensili sono rimasti complessivamente al di sotto della media. Numerose stazioni di misura con serie storiche più lunghe di 60 anni hanno vissuto uno dei dieci mesi di agosto meno piovosi; per alcune di esse si è trattato dell'agosto più asciutto mai registrato.

Dopo un giugno nuvoloso e un luglio mediamente soleggiato, in agosto il soleggiamento è stato abbondante. In molte località la somma del numero di ore di sole è variata tra il 120 e il 130% della norma 1991-2020. Per alcune stazioni di misura con serie storiche più lunghe di 60 anni si è trattato di uno dei dieci mesi di agosto più soleggiati mai registrati. A Ginevra e Locarno Monti è stato addirittura il secondo agosto più soleggiato da quando sono iniziate le misurazioni.

Forti temporali in estate

Le abbondanti precipitazioni di maggio, con forti precipitazioni alla fine del mese e ulteriori forti precipitazioni nei primi giorni di giugno, hanno causato alcune inondazioni nella Svizzera orientale fra il Lago dei Quattro Cantoni e il Lago di Costanza e lungo il Reno.

Fra il 20 e il 21 giugno, l'aria calda e umida trasportata da sud sopra le Alpi ha provocato forti precipitazioni nelle vallate vallesane meridionali e sul versante sudalpino. Anche a causa della fusione della neve del periodo caldo precedente, i fiumi hanno raggiunto livelli elevati. Nella regione di Zermatt (Vallese) e in Mesolcina si sono verificati ingenti danni a causa delle piene dei corsi d'acqua e delle colate detritiche.

Il 29 giugno la regione alpina ha visto nuovamente l’apporto di aria molto umida e instabile da sud. Forti temporali si sono abbattuti in alcune parti dell'Alto Vallese e del Ticino, portando in breve tempo enormi quantità di precipitazioni che hanno causato l'ingrossamento e lo straripamento di torrenti e fiumi. Le inondazioni e le colate detritiche hanno causato ancora una volta danni ingenti.

Dal 6 al 7 luglio si sono verificate piogge abbondanti fra il Ticino meridionale, la Bregaglia e l'Alta Engadina. Si sono verificati alcuni danni locali, tuttavia molto più piccoli rispetto a quelli provocati dai forti temporali di giugno.

Il 12 agosto nell’Oberland bernese si sono verificati forti temporali con forti piogge cadute in breve tempo. La massa d'acqua e di detriti ha causato gravi danni alle case, alle strade e agli impianti ferroviari di Brienz. Anche la strada e la linea ferroviaria per Grindelwald sono state interrotte.

Autunno mite con un finale soleggiato

Con una deviazione di +0,9 °C rispetto alla norma 1991-2020, la Svizzera ha registrato il nono autunno più mite dall'inizio delle misurazioni nel 1864. Dopo un settembre più fresco della norma, i mesi di ottobre e novembre sono stati estremamente miti, soprattutto alle quote più elevate. Su scala nazionale è stato registrato l'ottavo mese di ottobre più caldo da quando sono iniziate le misurazioni, in alcune zone montuose il quinto più caldo. In seguito, singole stazioni di misura nelle Alpi hanno registrato uno dei mesi di novembre più miti dall'inizio delle misurazioni.

L'insieme dei tre mesi autunnali ha fatto registrare precipitazioni superiori alla media su vaste aree svizzere. La durata del soleggiamento autunnale è rimasta al di sotto della media a causa dei mesi nuvolosi di settembre e ottobre. A livello locale, è stato registrato l'ottobre meno soleggiato degli ultimi 20 anni. Nel mese di novembre, un’alta pressione persistente ha determinato un soleggiamento superiore alla media nella maggior parte della Svizzera. Nelle Alpi, localmente è stato registrato il secondo mese di novembre più soleggiato dall'inizio delle misurazioni.

Due forti incursioni invernali

Nella prima metà di settembre, un massiccio calo della temperatura ha causato quantità eccezionali di neve a livello locale in montagna. A metà settembre ad Arosa c'erano 44 cm di neve fresca, che corrispondono al sesto totale di neve fresca più alto mai registrato nella prima metà di settembre.

Il 21 novembre, sia a sud sia a nord delle Alpi una forte nevicata ha fatto registrare alcuni primati mensili per quanto riguarda la neve fresca caduta su un giorno. Con 42 cm, a Lucerna è stato misurato il nuovo record mensile della serie di misurazioni disponibili dal 1883, che corrisponde anche al totale di neve fresca su 1 giorno più elevato mai registrato in tutti i mesi dell’anno.

Polvere sahariana e aurora boreale

Nel periodo pasquale, fra la fine di marzo e l'inizio di aprile, una forte corrente sudoccidentale ha portato sopra la Svizzera molta polvere sahariana. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, la polvere ha fatto diminuire la visibilità in modo importante in breve tempo. In molte località essa non superava i 5-7 km. L’aria è tornata più limpida solo la domenica di Pasqua.

Dal 10 all'11 maggio e dal 10 all'11 ottobre in Svizzera è stato possibile osservare una magnifica aurora boreale. Grazie al cielo sereno, l’aurora di maggio era ben visibile, mentre per vedere quella di ottobre ci è voluta un po' di fortuna, poiché in molte regioni c’erano nuvole piuttosto dense che limitavano la vista del cielo notturno colorato.

Bilancio annuale

La temperatura annuale del 2024 è stata di 1,0 - 1,5 °C superiore alla norma 1991-2020 su ampie regioni sia nordalpine sia sudalpine. Nelle Alpi, lo scarto dalla media è stato per lo più compreso tra 1,3 e 1,8 °C. A livello nazionale la temperatura annuale è risultata di 1,4 °C superiore alla norma 1991-2020.

Nel 2024 le precipitazioni totali hanno raggiunto il 90-115 % della media 1991-2020 nella maggior parte delle regioni della Svizzera. Nell'Altopiano della Svizzera centrale e orientale e nel Vallese, a livello locale sono stati registrati valori compresi tra il 120 e il 13 0% della norma. Al Sud, Stabio registrerà probabilmente il quarto anno più piovoso da quando sono iniziate le misurazioni nel 1982, con poco meno del 150 % della norma. Ad Hallau, con poco più del 130% della norma, si prevede il terzo anno più piovoso da quando sono iniziate le misurazioni nel 1959.

Nel 2024 il soleggiamento totale è stato compreso tra l'80 e il 90% della norma 1991-2020 su un'ampia area. Solamente la stazione di misura di Hörnli nell'Oberland zurighese ha riportato poco meno del 100% della norma. Singole stazioni di misura della regione alpina hanno registrato uno degli anni meno soleggiati dall'inizio delle misurazioni.