Sanremo
Un'analisi della prima serata del Festival
Patty Speroni
18 ore fa
La speaker radiofonica di Radio3i Patty Speroni - in arte Patty a Scatti - ha commentato le canzoni della prima serata di Sanremo.

Dopo New York anche Sanremo: la città che non dorme mai. Accade solo durante il Festival, con buona pace dei residenti che si vedono colonizzare la città e tutti i suoi luoghi di aggregazione. Panchine occupate da fotografi, giornalisti, addetti ai lavori. Strade chiuse. Passaggi difficoltosi. E se qualcuno volesse comprarsi un limone? Deve circumnavigare la sua città. Chi si aspettava il botto, per ora è rimasto deluso. I veri botti li ha fatti Jovanotti, disseminando percussionisti in tutte le vie adiacenti al teatro Ariston. La prima serata, come da programma, ha visto esibirsi tutti e ventinove i cantanti. La canzone che spiazza tutto e tutti non c’è stata. Ognuno si è fatto portatore di un messaggio o di un non messaggio, cercando di giocarsela al meglio.

Il commento

Gaia – Chiamo io chiami tu: Tormentone senza particolare entusiasmo

Francesco Gabbani – Viva la vita: Solare, ma non basta

Rkomi -  Il ritmo delle cose: Necessari i sottotitoli per capire le parole

Noemi – Se t’innamori muori: Nulla di nuovo

Irama – Lentamente: A Natale fategli un altro regalo. L’autotune non è per lui

Coma_Cose – Cuuoricini: Tormentone gradevole, senza pretese

Simone  Cristicchi – Quando sarai piccola: Intenso, struggente, commovente. Farà incetta di premi

Marcella Bella – Pelle diamante: Giudizio non pervenuto

Achille Lauro – Incoscienti giovani: Ha fatto ciò che sa fare, senza sforzo

Giorgia – La cura per me: Bravissima

Willie Peyote – Grazie ma no grazie: Gradevole, simpatica, orecchiabile

Rose Villain – Fuorilegge: Sta per innamorarsi dell’autotune e non ne ha bisogno

Olly – Balorda nostalgia: Finalmente qualcuno che va di potenza

Elodie – Dimenticarsi alle 7: Non siamo alla settimana della moda

Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento -  La mia parola: Riconciliano con il buon rap, fatto con arte e stile

Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore: Anacronistico

Tony Effe – Damme ‘na mano: Snaturato

Serena Brancale – Anema e core: Grande energia , ma non da podio

Brunori  Sas – L’albero delle noci: Il cantautorato non è morto. Qualcuno sa ancora scrivere bei testi

Modà – Non ti dimentico: Già visto e già sentito

Clara – Febbre: Una canzone che si confonde nel calderone

Lucio Corsi – Volevo essere un duro: Nuovo, bravo, incisivo

Fedez – Battito: Non sono certa che sia il contesto giusto in cui parlare degli inibitori della ricaptazione della serotonina

Bresh – La tana  del granchio: Ha fatto il suo, ma non colpisce

Sarah Toscano – Amarcord: Di diritto nel calderone

Joan Thiele – Eco: Suoni interessanti che le danno un tocco  di internazionale

Rocco Hunt - Mille vote ancora: Più maturo, consapevole, ben calato  nella sua canzone

Francesca Michielin – Fango in paradiso: Sa fare meglio

The Kolors – Tu con chi fai l’amore: Dacci oggi il nostro tormentone quotidiano

Il vero ribaltone lo farà, come sempre, il televoto.