
Svizzeri alla guida indisciplinati all'estero. Un tema non nuovo, ma che salta di nuovo all'occhio se si osservano i dati delle infrazioni commesse negli ultimi sei mesi a Como. Secondo quanto riferisce la Provincia di Como la maggior parte delle infrazioni commesse da stranieri in città provengono infatti dalla Svizzera.
Su un totale di 11'666 contravvenzioni a targhe straniere, 5'969 sono state presa da veicoli con targhe elvetiche. Seguono i tedeschi con 2'257 e i francesi con 1'744. Molto più distaccati i belgi (174), mentre 39 multe sono state inflitte a veicoli del Principato di Monaco e 4 della Repubblica di San Marino.
La maggioranza delle multe (9'093) sono state prese all'interno della cosidetta zona a traffico limitato. Una zona che comunque non contempla le targhe che sono registrate negli alberghi, i quali forniscono i numeri dei propri clienti. Le altre multe riguardano avvisi emessi dalla Como Servizi Urbani (per esempio per tagliandi di parcheggi scaduti), avvisi della polizia locale (per divieti di sosta, semafori rossi o altro), multe per l’assenza di documenti di guida, violazioni al regolamento di polizia locale (ad esempio la sosta sulle aiuole) o verbali a seguito di incidenti.
Finora solo poche contravvenzioni sono state saldate, per la precisione 929, meno del 10%. "È difficile poter stabilire con certezza in quanti pagano poiché parliamo di verbali recenti e bisogna tenere conto che i tempi di notifica in questi casi sono di 365 giorni" spiega il comandante della Polizia locale Donatello Ghezzo al quotidiano lariano. "Ad oggi ne sono stati pagati spontaneamente 929, ma si tratta di coloro a cui il verbale è stato contestato direttamente dagli agenti oppure che hanno trovato la multa sul parabrezza. In tutti gli altri casi si sta individuando l’intestatario della targa, o siamo nella fase di traduzione del verbale nella lingua del proprietario del veicolo come prevede la legge oppure in quella di postalizzazione e spedizione. Solo all’inizio del 2020 sapremo in quanti hanno ricevuto l’avviso e si sono messi in regola. Noi abbiamo 5 anni di tempo per attivare le procedure di riscossione con tutte difficoltà sull’estero".
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