Durante l’ultimo dibattito televisivo della Domenica del Corriere per le elezioni federali, in risposta all’ipotesi – che si sta malauguratamente facendo largo oltralpe – dell’introduzione di un pedaggio per attraversare la galleria autostradale del San Gottardo (inutile e dannoso anche se per gli automobilisti ticinesi lo si potesse ristornare sull’imposta di circolazione, come sostengono alcuni), ho avanzato un’ipotesi alternativa che potrebbe soddisfare anche chi, a giusta ragione, lamenta che gli automobilisti stranieri pagano troppo poco per attraversare il nostro Paese.
La proposta alternativa al pedaggio si basa anche sul fatto che una tassa per attraversare la galleria, oltre che pesantemente discriminatoria e burocratica per la popolazione e l’economia ticinese, non avrebbe l’effetto sperato di ridurre il traffico che affligge non solo i due portali, ma anche diverse zone di avvicinamento. Indipendentemente da un pedaggio che pagherebbero comunque per arrivare all’agognata meta delle vacanze, per i turisti tedeschi, olandesi, belgi, danesi o inglesi il San Gottardo resterebbe infatti la via più diretta per raggiungere l’Italia e gli esempi del Monte Bianco, del Gran San Bernardo e del Brennero dimostrano che pedaggi anche elevati non riducono il numero di passaggi, da anni invece in costante aumento. Se poi qualcuno fosse veramente indotto ad evitare l’utilizzo del tunnel per non pagare la tassa di transito, non sceglierebbe comunque vie più lunghe in altre nazioni, ma si riverserebbe ulteriormente sulla strada del passo, aumentando così il traffico parassitario che già oggi preoccupa i Comuni dell’alta valle e quindi senza alcun beneficio tangibile nemmeno nel Mendrisiotto.
Se proprio si volesse cercare di attutire il problema del traffico di transito e far sì che il turista lasci qualcosa in più dei miseri 40 franchi per attraversare la Svizzera durante tutto l’anno, ammesso che fosse veramente possibile ristornare un ipotetico pedaggio sull’imposta di circolazione, allora si aumenti piuttosto il prezzo della vignetta autostradale (ad esempio a 120 franchi) e si ristornino 80 franchi agli automobilisti svizzeri, ripartendo le maggiori entrate pagate da quelli stranieri (pari a ca. 260 mio. di franchi all’anno) tra la Confederazione e i Cantoni più penalizzati dal transito di veicoli esteri.
Avremmo in tal modo raggiunto tutti gli obiettivi, senza penalizzare il Cantone Ticino.
Simone Gianini, candidato PLR al Consiglio nazionale