MPS
Ancora una volta l’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio dimostra la sua volontà di limitare il dibattito
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un mese fa
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In vista della riunione del Gran Consiglio che si aprirà lunedì prossimo, l’Ufficio presidenziale ha deciso a quali delle interpellanze presentate durante l’estate doveva essere riconosciuto il carattere di urgenza. Come si ricorderà, alcuni anni fa il Gran Consiglio aveva modificato il proprio funzionamento in funzione anti-MPS, accusato di presentare troppe interpellanze. Così, ora, solo alle interpellanze riconosciute come “urgenti” viene garantita la risposta nel corso della sessione del Gran Consiglio: le altre sono trasformate in interrogazioni e ricevono una risposta per iscritto entro 60 giorni (termine che, naturalmente, non viene rispettato). Questa pratica dell’UP (e della maggioranza che al suo interno prende le decisioni) permette – d’accordo con il Governo – di aggirare i temi più scottanti, evitando di trattarli pubblicamente nelle sedute del GC.

Il caso Caruso

È il caso dell'interpellanza presentata dall’MPS sulla vicenda dell’insegnante Caruso, prima sospeso e ora licenziato dal Consiglio di Stato. Martedì, l’UP del Gran Consiglio, preso atto – dopo aver contattato il Governo – che “non vi erano novità” sulla vicenda ha deciso di declassare l’interpellanza e di trasformarla in interrogazione. Senonché, giovedì, a due soli giorni di distanza, si apprende che il Governo ha notificato il licenziamento all’insegnante. Un caso quindi di grande attualità, riesploso proprio alla vigilia della seduta del Gran Consiglio, oggetto di contestazione e di discussione: la cosa più logica sarebbe che della vicenda – che ha tenuto banco durante i mesi estivi – il Gran Consiglio se ne occupasse, cominciando con le risposte del Governo all'interpellanza presentata dall’MPS (e anche a quelle depositate da altre forze politiche). E invece no: si continua con i silenzi e i trucchetti, evitando accuratamente di rispondere e di prendere posizione su tutto quanto dà fastidio. Ieri i deputati dell’MPS hanno scritto all’UP del Gran Consiglio chiedendo che all’interpellanza sul docente sospeso e ora licenziato venga accordata l’urgenza e se ne possa quindi discutere in Gran Consiglio.

Nessuna risposta sulla scuola

L’MPS prende anche atto che ad un’altra interrogazione su un tema di grande interesse per il mondo della scuola (la nomina della direzione della sezione dell’insegnamento medio superiore - SIMS) e che è oggetto di grande discussione tra i docenti non è ancora stata data risposta malgrado siano passati i 60 giorni previsti dalla Legge sul Gran Consiglio. Nel frattempo, contro le nomine effettuate, è stato presentato un ricorso.

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