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EFAS: una riforma pericolosa!
©Chiara Zocchetti
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Redazione
13 ore fa
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Si è tenuta ieri la conferenza stampa del comitato referendario NO EFAS. Presenti alla conferenza c’erano Giulia Petralli per la VPOD, Graziano Pestoni per la l’Associazione in difesa del servizio pubblico, Samuel Iembo per il Partito comunista, Pino Sergi per il Movimento per il socialismo, Riccardo Mattei per il Sindacato svizzero sei mass-media, Franco Cavalli come medico, Niccolò Mazzi-Damotti per il partito socialista e Tamara Merlo per Più Donne. Hanno aderito al comitato anche UNIA e i Giovani Verdi.

Il 22 dicembre 2023, il Parlamento ha votato in sordina una revisione storica della legge sull'assicurazione sanitaria, denominata il “finanziamento uniforme delle prestazioni” (EFAS). La revisione è tecnica e complicata, ma in realtà, si tratta semplicemente di una riforma che ridistribuisce il potere del nostro sistema sanitario a vantaggio unicamente delle casse malati. Ad aprile 2024, è stato dichiarato riuscito il referendum lanciato dal Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD contro il progetto EFAS.

Attualmente, secondo la LAMal, i Cantoni finanziano attraverso le nostre tasse il 55% delle cure ospedaliere stazionarie, ma non finanziano le cure ambulatoriali. I Cantoni finanziano inoltre il 46% dell'assistenza a lungo termine (case anziani e assistenza domiciliare) in media nazionale. Con EFAS si bloccherebbe la quota cantonale per il finanziamento della spesa sanitaria al 26,9% per le tre aree mentre le casse malati si occuperebbero di finanziare tutto il resto della spesa. L'EFAS rafforza il peso degli assicuratori che diventano i principali finanziatori del nostro sistema sanitario, attraverso i premi assicurativi.

Il disimpegno dei Cantoni avrà conseguenze significative, perché lascerà più potere nelle mani delle casse malati. L’EFAS modifica la chiave di ripartizione dei costi tra le casse malati e i Cantoni. Questi ultimi potranno così ridurre la loro quota di finanziamento delle prestazioni sanitarie. Un minor finanziamento da parte dei Cantoni si traduce in premi più elevati. Secondo le stime di Santésuisse, una delle associazioni mantello delle casse malati, i premi aumenteranno più rapidamente con l’EFAS che senza l’EFAS.

Nell'assistenza a lungo termine l'EFAS significa la fine dell'obbligo di finanziamento residuo da parte dei Cantoni, un meccanismo che limita il contributo finanziario degli assicurati ai costi dell'assistenza nelle case anziani e a domicilio. Questo scarico di responsabilità finanziaria, in un settore in cui i bisogni aumenteranno, legati allo sviluppo demografico e all'aumento di malattie come la demenza, porterà ad un aumento dei costi di partecipazione dei singoli pazienti e ad un aumento dei premi sanitari.

Questa revisione favorirà il settore privato a scopo di lucro. Riducendo i finanziamenti cantonali al settore pubblico, la revisione riduce anche la capacità dei Cantoni di intervenire per obbligare i datori di lavoro a garantire condizioni di lavoro e di pensionamento almeno equivalenti a quelle previste dai regolamenti e dalle leggi cantonali. L’EFAS apre la strada a un ulteriore deterioramento delle condizioni di lavoro in un settore di attività particolarmente femminilizzato. Un settore dove gli stipendi sono storicamente bassi, anche per i più qualificati.

Mentre i premi esplodono e il Consiglio federale ha appena annunciato il suo sostegno all'aumento delle franchigie minime nell'assicurazione malattie, il 24 novembre 2024 votiamo NO a questa revisione della LAMal! Rifiutiamo questa riforma che porta a risparmi sul personale sanitario, indirizza la spesa sanitaria verso aree for-profit e aumenta ulteriormente i premi assicurativi.

Giulia Petralli, sindacalista VPOD

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