Fino a pochi decenni fa c’erano ancora spazi in cui bambini e ragazzi potevano incontrarsi e giocare liberamente, tutti assieme. Andavano in bici nelle corti, in strada o in piazza, si avventuravano negli spazi verdi, imparavano a crescere, a conoscere i propri limiti, a diventare autonomi.
Il cemento e il catrame hanno preso il sopravvento e le auto hanno colonizzato le strade, rendendole pericolose, inquinate, invase dal traffico e inadatte al gioco spontaneo dei ragazzi. I quartieri si sono riempiti di edifici e i tecnici cittadini non hanno tenuto conto delle esigenze di crescita dei bambini e degli adolescenti, relegandoli in casa. Ci sono quartieri che non dispongono di spazi pubblici non strutturati, dove i nostri giovani possano giocare liberamente. E così, bambini e adolescenti trascorrono molto tempo nelle “sicure” mura domestiche, davanti al televisore e i più grandi col cellulare, incollati ai videogiochi, indirizzati verso un modello di società consumistica, tipico degli adulti.
Si sa che per crescere sani bambini e ragazzi devono muoversi, fare esperienze, esplorare, avventurarsi in spazi esterni, sperimentandosi in sicurezza.
Con la pandemia ci siamo accorti di quanto sia importante la vita all’aria aperta, immersi nella natura. Diverse ricerche avevano già evidenziato negli anni passati come giocare nella natura sia molto importante per lo sviluppo creativo, emotivo, cognitivo dei bambini e dei giovani. Va da sé che se la qualità di vita dei bambini e dei ragazzi è peggiorata, lo è di riflesso anche quella degli adulti e degli anziani.
Per questo motivo in Norvegia, hanno ricreato nelle città ciò che si trova in natura per la costruzione di capanne, di casette, di giochi che si facevano una volta. I giardinieri lasciano nei parchi cittadini e nei boschetti, delle piccole cataste di legna e ramaglie così che i ragazzi ci possano giocare. Ci sono gli orti scolastici o pedagogici a fianco di quelli urbani dove si sensibilizza alla cura delle piante e allo stesso tempo i ragazzi riflettono su una alimentazione sana ed apprendono la pazienza di aspettare che quanto seminato germogli.
Ora più che mai bisogna attivarsi affinché ogni quartiere, ogni abitante disponga vicino a casa degli spazi non strutturati e se possibile verdi. Questo promuoverà la salute fisica e psicologica degli abitanti.
Se in certi quartieri sono scomparsi del tutto e il traffico ha invaso le strade, allora si potranno avviare delle attività, come ad esempio chiudere delle strade secondarie per alcune ore, regolarmente, e in determinati periodi.
Liberiamo le strade a bambini e ragazzi, ma anche ad anziani e ai cittadini, che ne riprenderanno possesso per giocare all’aperto, chiacchierare, relazionare. La strada diventerà per un paio di ore il luogo di incontro intergenerazionale, lo spazio giochi del quartiere. Il benessere dei cittadini aumenta quando i tecnici sanno conciliare l’edificazione con la natura.
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