L’Iniziativa biodiversità è nata dalla necessità di tutelare le diverse specie animali/vegetali (biodiversità) e i paesaggi naturali/storici. La loro protezione verrebbe meglio ancorata nella Costituzione così che Confederazione e Cantoni siano obbligati ad assumersi le proprie responsabilità. Le aree protette oggi rappresentano circa il 10% del territorio elvetico, contro una media del 26% nell’Unione Europea. In Svizzera 1/3 delle specie è in pericolo o già estinto e la metà degli spazi vitali naturali è minacciata. Il nostro Paese è il fanalino di coda in tutta Europa per superfici che promuovono la biodiversità. Ecco perché occorre agire. La Strategia biodiversità del 2012, così come il suo Piano d’azione, adottato nel 2017, sono risultati fallimentari, infatti i 2/3 degli obiettivi non sono stati minimamente raggiunti, anzi per alcuni c’è stato perfino un peggioramento.
Perché è importante proteggere la biodiversità (diversità biologica)? La risposta è che essa è strettamente legata al nostro benessere fisico e psicologico, infatti garantisce suoli fertili, salvaguarda la qualità dell’aria e dell’acqua, fornisce cibo, influenza il clima ed offre spazi ricreativi.
La conservazione degli insediamenti e dei monumenti storici, quindi dei paesaggi culturali, è altrettanto importante perché promuove il turismo. Basta gettare uno sguardo su varie campagne pubblicitarie svizzere per rendersi conto di quanto la bellezza paesaggistica e la biodiversità siano diventate un fattore economico importante.
“Prendersi cura della biodiversità è proteggere la nostra salute”, sostiene il Dr Pietro Majno-Hurst, primario ospedaliero e professore all’USI. Per stare bene abbiamo bisogno di mangiare sano, quindi cibo nutriente, di stagione, ma anche di immergerci nella natura per il nostro benessere psicologico. La biodiversità permette agli ecosistemi di funzionare e di fornirci quei servizi ecosistemici di vitale importanza.
Per gli agricoltori è particolarmente importante l’Iniziativa biodiversità perché un ambiente diversificato aumenta la produttività agricola. In particolare le colture vengono impollinate dalle api (e da altri insetti), tra cui l’ape mellifera (da miele) e le api selvatiche, che in Svizzera sono circa 600 specie. Le api selvatiche si nutrono solo di polline di un determinato fiore. Questo le rende più fragili delle api mellifere. Alla luce del fatto che il 45% delle api selvatiche in Svizzera è minacciato o estinto non ha senso sentirsi a posto perché ci sono abbastanza api mellifere perché esse rappresentano solo una piccolissima parte degli insetti impollinatori, essendo un’unica specie. Il valore economico dell'impollinazione entomofila (degli insetti) è enorme. A livello svizzero è stimato tra i 200 e i 500 milioni di CHF/anno (Agroscope, 2017). Va da sé che se non agiamo ora in futuro avremo costi insostenibili e/o carenza di cibo. A riguardo, il Consiglio federale, in passato, ha affermato a più riprese che la conservazione delle risorse naturali e quindi della biodiversità svolge un ruolo centrale per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare indigeno sul medio/lungo termine. È da sottolineare che protezione e utilizzo possono andare di pari passo su molte superfici. Arrivando alle cifre sappiamo che 400 milioni di CHF (0,1 % della spesa pubblica) è il costo stimato per attuare l’Iniziativa biodiversità. Il 40% di questa cifra è destinato all’agricoltura per la gestione di aree che favoriscono la biodiversità. 15 miliardi di CHF è invece il costo stimato che le generazioni future dovranno pagare a partire dal 2050 per la perdita di biodiversità. Il consigliere nazionale PLR Matthias Jauslin infatti sostiene che “gli attuali provvedimenti inadeguati a favore della biodiversità ci costeranno molto di più dell’attuazione dell’Iniziativa biodiversità con gli strumenti da essa previsti”.
A questo punto non dobbiamo dimenticare che un ambiente naturale intatto, che favorisce la biodiversità, contrasta gli effetti del cambiamento climatico. Le torbiere (90% andate distrutte) e i boschi immagazzinano quantità immense di CO2, gli alberi e gli specchi d'acqua forniscono refrigerio, i corsi d'acqua seminaturali ci proteggono dalle inondazioni e i boschi sani proteggono le regioni montane da valanghe e smottamenti.
In conclusione, abbiamo un’occasione unica per promuovere la biodiversità nel nostro Paese. Considerando quanto scritto sopra e l’urgenza di agire vi invito a votare Sì il prossimo 22 settembre e di farlo pensando soprattutto ai vostri figli o nipoti, perché anche loro avranno un gran bisogno di biodiversità.