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La scuola inclusiva è in difficoltà, bisogna implementare i fondi!
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Redazione
2 mesi fa
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La scuola inclusiva è un fallimento bisogna abolirla, queste sono le dichiarazioni di Burkat il presidente nazionale del PLR. Come sindacato degli studenti e apprendisti siamo molto critici nei confronti di queste affermazioni, difatti, non è una notiziona che i liberali non vogliano una scuola equa e di qualità come dimostrano le ennesime loro proposte per un’altra scuola antidemocratica. Queste idee, però, sono al quanto lacunose e semplicistiche e mirano di più a una precarizzazione della scuola pubblica piuttosto che, ad aiutare quelli che definisce con una polarizzazione “bambini in difficoltà” e “stimolare quelli bravi”.

In Ticino le classi inclusive sono attualmente 49 e sono cresciute di 16 rispetto al 2021, questa è l’inconfutabile prova che il fabbisogno della popolazione è crescente. Ciononostante, la destra del parlamento non si è fatta scrupoli nel tagliare 6 milioni sui centri educativi per i minorenni. Gli stessi docenti dichiarano di trovarsi in difficoltà ad accogliere il fabbisogno crescente di studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, quando vengono tagliati continuamente i fondi e mancano le figure professionali.

Pertanto, come Sindacato degli studenti e apprendisti rivendichiamo un ampliamento e una protezione di forme didattiche differenziate e una pedagogia differenziata. Difatti, favorendo una pedagogia differenziata tutto il gruppo beneficerebbe delle potenzialità degli studenti più capaci (se posti in un contesto di scambio e cooperativo, potrebbero aiutare quelli in difficoltà a colmare le proprie lacune). Oltre a promuovere la collaborazione tra pari, le classi inclusive incentivano l’inclusione, e la normalizzazione delle differenze, due elementi fondamentali da promuovere nella socializzazione secondaria.

Relativamente ai corsi di Italiano per persone di lingue straniere la stessa scuola dell’obbligo dovrebbe integrare questi ultimi di modo da favorire l’integrazione di queste/i allievi/e, i in parallelo andrebbero promosse anche attività di socializzazione linguistica.

Per cui la scuola in quanto istituzione e agente di socializzazione, ha il dovere di perseguire e implementare il suo compito educativo e istruttivo; quindi, se Burkat dice “la scuola inclusiva è un fallimento, dobbiamo abolirla” noi diciamo la suola “inclusiva è in difficoltà si devono implementare i fondi! A questo proposito, la sinistra dovrebbe schierarsi in un fronte unito per proteggere la scuola pubblica dalle pressioni della destra, che utilizza capri espiatori populisti per promuovere tagli che produrranno un’istruzione di bassa qualità, incapace di sostenere le famiglie, gli studenti, e ampliando le differenze di classe, riducendo le possibilità di mobilità sociale. Il Ticino ha bisogno di un una scuola equa, inclusiva e di qualità!

Per la segreteria del SISA,

Ismael Camozzi e Filippo Beroggi, coordinatori

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