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Melitta Jalkanen - Economia ragionevole
Melitta Jalkanen - Economia ragionevole
Melitta Jalkanen - Economia ragionevole
Redazione
8 anni fa

Patria? (O matria? Come la Madre Terra...) Il paese mio, il nostro Paese, dove mi sento a casa… in tedesco c’è una bella parola "Heimat" che abbraccia "Heim" cioè casa mia, il mio focolare, my home is my castle, chez moi. Ma lo estende oltre la soglia e la serratura, oltre il privato. "Heimat" è collettivo. "Patria" è collettivo.

La veneranda associazione svizzera "Heimatschutz" in francese si chiama "patrimoine suisse", in romancio "protecziun da la patria" ma in italiano "Heimatschutz svizzera". Affascinante il federalismo. Molti modi per esprimere lo stesso pensiero, condividere i valori, lavorare per gli stessi obiettivi.

Già nel 1936 sulla rivista di questa associazione si leggevano parole sempre ancora attuali. Peter Meyer scriveva che dicendo "Heimatschutz" si intende qualcosa di molto più universale che il proprio paesino in senso stretto. "Come per la Protezione Animali di Basilea il criterio non è la cittadinanza basilese dei cavalli o gatti da proteggere. Il concetto del "nazionale" è daintendersi come criterio organizzativo. Ci sentiamo in dovere di impegnarci che il nostro paese venga gestito in modo giusto e corretto - ma questo impegno non è limitato da confini di stato".

Nel nostro paese abbiamo più possibilità di intervento che all'estero. Quindi cominciamo a fare il bene che possiamo qui. Così facendo facciamo bene anche nel mondo. Il 70% dell'inquinamento causato dalla Svizzera avviene all'estero. Produzione, estrazione mineraria, trasporti, disboscamento... Questo è solo uno dei molti motivi per votare SI alla moderata, ragionevole iniziativa "Economia sostenibile" il 25 settembre. Ma non solo per smettere di nuocere altrove. Anche per essere indipendenti e liberi in patria. Perché la dipendenza energetica dall’estero può costarci cara. In termini di economia ma anche di politica. Con il nostro voto il 25 settembre mettiamo la nostra economia su binari che entro il 2050 ci vedranno operare con solidità e autonomia. Per una prosperità sana.

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