I lavori per la realizzazione dello Skatepark, tanto atteso dai giovani della città, sono finalmente iniziati. La decisione di procedere con la costruzione, presa a seguito di un referendum popolare, ha messo fine a una lunga diatriba che ha visto contrapporsi sostenitori e detrattori del progetto. Tra gli oppositori più ferventi, si era distinto un cittadino e consigliere comunale che, oltre a contestare l'utilità dello Skatepark, aveva sollevato dubbi sulla qualità del terreno destinato alla realizzazione dell'opera, definendolo addirittura "inquinato". L'ironia della sorte ha voluto che proprio questo stesso individuo, nei giorni scorsi, si sia recato sul sito per prelevare del terriccio per uso personale, suscitando non poche perplessità e alimentando ironiche battute.
Ironia e sconcerto
La vicenda ha evidenziato come il dibattito sullo Skatepark sia andato ben oltre le semplici questioni tecniche, assumendo una valenza quasi simbolica. Per molti, il terreno destinato all'opera rappresenta molto più di un semplice spazio verde: è un luogo di aggregazione, un simbolo di riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei giovani e, per alcuni, addirittura una sorta di "reliquia", paragonabile a un pezzo del Muro di Berlino. Il fatto che proprio chi aveva contestato il progetto abbia poi manifestato un interesse così vivo per quel medesimo terreno ha reso la situazione ancora più paradossale, alimentando un clima di ironia e sconcerto. Nonostante le polemiche, i lavori procedono spediti e si prevede che lo Skatepark sarà presto una realtà. La popolazione di Mendrisio, con la sua decisione di voler realizzare quest'opera, ha dimostrato una volta di più la sua capacità di prendere in mano il proprio destino e di creare uno spazio dedicato ai giovani e allo sport.
Massimiliano Robbiani, Lega dei Ticinesi