È ormai prassi comune affermare che la cultura sia solo un costo e che quindi non produce benefici materiali. Con un’analisi più approfondita si scopreche il settore culturale e creativo dà impiego a molte persone e contribuisce al PIL svizzero, senza contare che quando un paese può concentrarsi sugli aspetti culturali significa che la qualità di vita delle persone è superiore alla media e ne risentirà in modo positivo dato che i benefici immateriali, non direttamente quantificabili economicamente, hanno un’importanza fondamentale nella vita di ognuno di noi. La cultura intesa in senso ampio (musica, cinema, enogastronomia, mostre, esposizioni, ...) serve a tutta la società dato che il sapere umanistico è la prima e fondamentale forma d’educazione civica. La storia fornisce modelli comportamentali e permette di comprendere il presente dal passato. Sociologia ed economia sono strumenti fondamentali per gestire la cosa pubblica.
Per il nostro Cantone le manifestazioni culturali e turistiche sono vitali: il Festival di Locarno pone la città e la regione sotto i riflettori dei media internazionali così come Moon & Stars e le Settimane musicali di Ascona; Jazz Ascona e Estival Jazz a Lugano accolgono decine di migliaia di spettatori che portano atmosfera, vitalità e soprattutto indotto economico. Aggiungiamo l’importante offerta del LAC, nuovo centro culturale che sta crescendo anche come polo di attrazione rivolto al Nord Italia. Non me ne vogliano gli organizzatori di altre manifestazioni di ogni genere e dimensione, non menzionati per ragioni di spazio. Ad Ascona il 30 marzo verrà inaugurata la mostra “Ascona Cracking Art” che durerà 3 mesi e farà interagire animali di ogni sorta, colore e grandezza con le vie del Borgo e il Lungolago con l’intento di portare la cultura e l’arte tra la gente come occasione di riflessione sui temi urgenti dell’oggi ma anche e soprattutto di condivisione per tutti in quanto le opere sembrano fatte apposta per essere condivise sui social network condividendo così anche la destinazione turistica.
Le analisi sugli aspetti economici dimostrano che un progetto o un evento culturale, se ben organizzati, non solo generano ricavi ma producono anche effetti secondari, di breve e lungo termine: nel breve periodo oltre alla partecipazione all'evento ci saranno spese per beni e servizi complementari (ristoranti, pernottamenti, shopping, ...) che generano effetti moltiplicatori per il territorio, mentre nel lungo periodo un'industria culturale può essere in grado di attirare ulteriori investimenti privati o pubblici.
Eventi di successo da un punto di vista turistico rappresentano un plus fondamentale per generare interesse nei confronti di una destinazione e stimolare così nei partecipanti il desiderio di rivisitarla indipendentemente dalle manifestazioni stesse: é necessario incuriosire il turista che domanda anche cultura e sorprenderlo per indurlo a prolungare il suo soggiorno e/o a tornare infuturo. L'ampliamento dell'elemento culturale-turistico e una corretta pianificazione basata su criteri di efficienza e efficacia potrebbero essere le basi per diminuire la dipendenza legata alla stagione estiva. Quindi in conclusione oserei affermare chela cultura non è né un lusso né un costo ma una risorsa nella quale bisogna investire.
Michela Ris, municipale PLR Ascona e candidata PLR al Gran Consiglio
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