Marco Rudin
Nuvole nere per le finanze dei Comuni - Un deciso No alla riforma fiscale
Redazione
3 mesi fa
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Secondo Governo e Parlamento occorre ridurre l’aliquota dell’imposta sul reddito al 12% per chi ha redditi annui superiori a CHF 300'000; ciò che rappresenterebbe una diminuzione delle imposte per le persone facoltose di ca. il 20%. Mentre per il ceto medio, la riduzione equivale al costo di una cena all'anno.

 

Ritengo che questa riforma debba essere respinta poiché le persone benestanti hanno già numerosi strumenti per ottimizzare fiscalmente il loro reddito imponibile. Infatti: salvo poche eccezione gli utili in capitale non vengono tassati (ad esempio gli utili di borsa), poi hanno diverse possibilità di modulare il loro reddito imponibile (versamenti al secondo pilastro, tassazione globale, spese di ristrutturazione, determinazione del proprio salario e altri meccanismi più complicati).

 

Paragonando il sistema fiscale ed economico ticinese con quello di altri cantoni, sono pervaso dal dubbio che la politica di questo cantone tenda a focalizzarsi sulla questione delle aliquote fiscali, poiché argomento di facile impatto. In altre parole la narrazione “più arrivano persone benestanti più incassiamo imposte per le persone bisognose” trasmette un messaggio di facile comprensione e sicuro effetto, indipendentemente dal fatto che quanto affermato sia veritiero. Per contro, a lungo termine, rimarranno i problemi che affliggono il Cantone, le Ticinesi e i Ticinesi: la mancanza di posti di lavoro qualificati e ben remunerati, la conseguente emigrazione dei nostri giovani, il tasso di natalità in declino, il disagio sociale, il mancato accesso al mercato italiano per gli Istituti finanziari, un mercato immobiliare asfittico derivante da una pianificazione territoriale imprevidente, rispettivamente il trattamento iniquo dei collaboratori dello Stato, solo per citarne alcuni.

 

Non acettiamo la diminuzione delle imposte, senza che ci venga comunicato come questa misura dovrà essere compensata.

 

Sogno un Cantone Ticino dove non si parli di aliquote fiscali, bensì di misure economiche per la creazione di imprese ed impieghi qualificati; non abbiamo bisogno di pagare meno imposte, bensì di più Istituti finanziari locali e non "to big to fail", di aziende multinazionali responsabili, di imprese che possano permettere di creare valore, lavoro, sicurezza sociale e ricchezza, di trattenere i giovani nel nostro Cantone, di pianificazione e salvaguardia del territorio; prendendo esempio dai numerosi esempi virtuosi sopratutto dei paesi nordici.

 

Marco Rudin, Presidente del Comitato dei Verdi del Ticino

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