Amalia Mirante
Quale concorso, caro Sindaco Foletti?!
Redazione
3 giorni fa
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La vicenda della futura sede della giustizia ticinese assume contorni surreali. Dopo il chiaro NO del popolo all’acquisto degli stabili della banca EFG, il Consiglio di Stato ha avviato una "grida pubblica" per raccogliere proposte su nuovi spazi per la magistratura. Un processo che dovrebbe essere efficiente e volto alla ricerca della miglior soluzione possibile, ma che invece rischia di trasformarsi nell'ennesima insensata operazione burocratica.

Nel frattempo, una soluzione comoda, conveniente e di proprietà pubblica viene clamorosamente ignorata: lo stabile di BancaStato in via Pioda, proprio accanto all’attuale Palazzo di Giustizia. Quell'immobile è di proprietà di un ente autonomo con personalità giuridica di diritto pubblico e appartenente di fatto al Cantone, e si libererà a breve. Un’occasione perfetta per creare una sede moderna, funzionale e soprattutto che costi poco. Se non per tutto il comparto, almeno per una parte (come richiesto dalla stessa grida pubblica).

Nei giorni scorsi ne abbiamo chiesto conto al governo, tramite una interpellanza.

Secondo il Sindaco di Lugano Michele Foletti, questa proposta sarebbe "fuori tempo massimo" perché il Cantone avrebbe già chiuso il concorso pubblico. Foletti si confonde, ahinoi. La grida non è affatto un concorso pubblico. È, come tutti sanno, e come precisato sul Foglio Ufficiale, una esplorazione informale priva di vincoli. Il Consiglio di Stato può decidere liberamente, non ha obbligo alcuno di seguire le offerte che ha ricevuto entro il termine.

Perché invece si vuole apparentemente ignorare una soluzione logica e conveniente, come quella di Via Pioda? Non si vorrà mica indennizzare la banca EFG per il mancato affare, che il popolo ticinese ha cancellato il 9 giugno scorso?

Se l’obiettivo fosse davvero trovare la migliore sede per la Giustizia ticinese, il Cantone e il Municipio di Lugano dovrebbero prendere finalmente in considerazione l’opzione BancaStato. Ignorare questa possibilità significa gettare via denaro pubblico e impantanarsi in iter infiniti.

I ticinesi meritano trasparenza, efficienza e logica nella gestione di dossier così importanti e costosi e, in definitiva, dei loro soldi. Non decisioni prese per motivi poco chiari accampando giustificazioni last minute. Noi di Avanti con Ticino&Lavoro andiamo avanti a impegnarci per garantire trasparenza e correttezza, opponendoci a manovre poco chiare e accordi di comodo.

Amalia Mirante, Avanti con Ticino&Lavoro

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