
Interrogazione - Un maxi progetto a Gandria. E il Municipio come risponde ? Onorevole Sindaco, Onorevoli Municipali, dai giornali di oggi apprendiamo quanto segue: “Svelato un Maxi progetto a Gandria. Gandria cinque anni dopo. Il terreno è lo stesso su cui l'architetto e attuale vicesindaco di Lugano Giorgio Giudici aveva immaginato un complesso abitativo poi contestato per il suo impatto visivo e mai realizzato. Oggi, il proprietario del fondo ed ex sindaco di Gandria Luca Pacchin ci riprova con un nuovo progetto firmato dall'architetto Claudio Lo Riso. Il necessario piano di quartiere è già stato inoltrato al Municipio.” (CdT Online, 26.6.2013) Il progetto (residenza “Borgo agli ulivi”) prevede una serie di 8 palazzine di 3-4 piani e così come appare nelle ricostruzioni fotografiche presentate sul sito “borgodegliulivi.ch” sembra avere un fortissimo impatto sull'ambiente circostante. Il villaggio di Gandria, per le sue caratteristiche, ritenute uniche, è oggetto di protezione. Esso è infatti considerato: - sito pittoresco in base al Decreto legislativo sulla protezione delle bellezze naturali; - paesaggio di importanza nazionale secondo l'inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti di importanza nazionale (IFP, oggetto n.ro 1812); - insediamento svizzero di importanza nazionale secondo l'inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS). Nell'ambito della procedura riguardante la domanda preliminare di costruzione relativa al progetto firmato dell'architetto Giorgio Giudici inoltrato 5 anni fa dal proprietario del terreno in questione, il Dipartimento del territorio, allora guidato dall'attuale sindaco Marco Borradori, aveva preavvisato negativamente il progetto, basandosi sulle considerazioni delle preposte Commissioni. In particolare la Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio si era così espressa: “La perdita dello spazio libero in oggetto tramite nuove edificazioni comporterebbe un contraccolpo violentissimo allo sviluppo armonioso ed al rispetto di quanto edificato nella storia dello sviluppo di questo incantevole borgo dal disegno estetico di assoluta unicità.” (cfr. Preavviso CFNP del 2 ottobre 2008, pag. 5). La Commissione cantonale del paesaggio aveva osservato quanto segue: “Il nucleo del paese merita di essere ulteriormente migliorato, dal profilo paesaggistico, attraverso la valorizzazione degli spazi non costruiti, segnatamente con il recupero e la gestione dei terrazzamenti tradizionali.” La Commissione “invita infine il comune di Lugano a voler rivedere la scelta pianificatoria riguardanti questa zona, considerato che le motivazioni a sostegno di tale scelta, adottata allorquando il Comune di Gandria non era ancora stato aggregato a Lugano, appaiono oggi non più sostenibili.” (cfr. Opposizione del Dipartimento del territorio datata 27 febbraio 2009), pag. 6) Come detto in precedenza, Gandria è considerata un insediamento svizzero di importanza nazionale secondo l'inventario ISOS. A tale proposito ricordiamo che con decisione 1. aprile 2009 (DTF 135 II 209) il Tribunale federale ha stabilito che i Cantoni e i comuni hanno il dovere di tener conto degli inventari federali ISOS: “I Cantoni e i Comuni devono quindi prendere l'iniziativa e adottare misure di protezione adeguate, disponendo di un margine di valutazione relativamente ampio. Gli obiettivi del piano direttore cantonale vanno attuati, a scala fondiaria (parcelle) e in maniera vincolante per i proprietari, tenendo conto del margine di apprezzamento esistente. Entrano in considerazione in particolare zone protette (sovrapposte) (art. 17 cpv. 1 LPT), zone da mantenere libere (art. 18 LPT), piani speciali di utilizzazione (piani di quartiere, piani particolareggiati, disposizioni edificatorie particolari) o «altre misure adatte» (art. 17 cpv. 2 LPT), come ad esempio decisioni in materia di prote
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